Carbonara Day e la ricetta della Tolleranza

Ecco un piatto che mette alla prova la Tolleranza Pastafariana: una ricetta dalle misteriose origini e dalla dubbia autenticità ancora oggi motivo di accese discussioni, scismi e guerre sante.

Supposto capisaldo della purezza della cultura italiana laziale romana di quel quartiere dove è stata inventata…se non fosse che l’ipotesi più accreditata è che sia nata su suggerimento dei soldati Statunitensi (proprio quelli che accusiamo di uccidere la nostra Sacra Cucina!).

Chi ha abbracciato la fede nel Prodigioso Spaghetto Volante sa che la purezza è adatta all’acqua potabile, non alle persone, né tantomeno alle ricette che suddette persone inventano o rivisitano.

Ammettiamolo: il Terzo è uno dei Condimenti più difficili da seguire, quando si assiste a rocambolesche variazioni sul tema principale di questo piatto. Eppure, la filosofia pastafariana non pone limiti alla fantasia tra le pignatte e al godimento delle papille.

Guanciale, pancetta, tonno, seitan, melanzana, uova, curcuma, pecorino, grana, pangrattato, panna, latte…tutto va bene purché si gusti il risultato e non si imponga la propria ricetta al gusto dell’altro.

Questa è l’essenza della nostra religione, in cucina così come negli altri ambiti di vita.

Se pensavi che la Ciurma Pastafariana fosse un covo di bigotti dei fornelli, di puritani della ricetta, sul nostro conto hai ancora tanto da scoprire!

Comunque la prepari, buona carbonara, pirata! RAmen!

Presi(al)dente della Ciurma Pastafariana, Scardinale emerito, Frescovo emerito...un emerito, insomma.

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