Un sugoso 2021: Lettera di Scialatiella Piccante a ignoti

Alcune delle persone a cui oggi vorrei scrivere una lettera non ci sono più.

Vorrei scrivere a Samuel Paty, docente decapitato da un fanatico religioso.

Vorrei scrivere a Sarah Hijazi, attivista LGBT, morta suicida, oppressa dal ricordo delle torture e delle sevizie subite in carcere a opera di fanatici religiosi.

Avrebbe più senso, forse, scrivere a quanti stanno ancora lottando per la libertà. Dovrei scrivere a Ahmed Rashid Tutul, coraggioso editore (ha pubblicato i libri di Avijit Roy, scienziato e umanista assassinato) sopravvissuto a un tentativo di omicidio.

Oppure, potrei rivolgere parole di sostegno a Mubarak Bala, presidente della Humanist Association of Nigeria, condannato per blasfemia. Questo 21 dicembre il tribunale ha ordinato il suo rilascio, ma la polizia si è rifiutata di metterlo in libertà.

Potrei scrivere a Yahaya Aminu Sharif, cantante di 22 anni, o a Umar Farooq, di soli 13 anni, entrambi in carcere in attesa di sentenza. Dunque la religione è legge.

Potrei scrivere ai tanti artisti finiti a processo per aver espresso opinioni o opere anticlericali: Willy Toledo, assolto dall’accusa mossa da un’associazione di avvocati cristiani, la Procura ne ha chiesto subito l’assoluzione; le attiviste della procession of the Insubordinate Pussy, anch’esse finite in tribunale a difendere le proprie idee; gli autori della trasmissione satirico “HaYehudim Baim” (“Gli ebrei stanno arrivando”) che, a causa delle pressioni dell’associazione di estrema destra LEHAVA, rischiano la cancellazione del programma, giunto alla quarta stagione.

Dovrei scrivere, allora, all’artista Abel Azcona, denunciato dall’Arcivescovo di Pamplona e Tudela, dalla delegazione del governo in Navarra, dall’Associazione Spagnola degli Avvocati Cattolici per presunta profanazione e blasfemia. Dopo cinque anni di persecuzione giudiziaria per le sue opere critiche nei confronti della Chiesa cattolica e, più specificamente, di denuncia della pedofilia, Azcona ha annunciato il suo intento di “disobbedire”. Lo scorso anno, l’Alta Corte di Giustizia della Catalogna ha emesso un mandato di arresto giudiziario, in quanto l’artista non si era presentato in udienza per la terza volta. Azcona è andato in esilio in Portogallo.

Più che a chiunque altro, scriverei a Leo Bassi che, dedicando la propria strabiliante arte ai falsi miti della religione, nel 2012 ha fondato una chiesa, la Iglesia Patólica, un tempio ateo dedicato alla papera. Scriverei a lui perché, nonostante la bomba lasciata nel suo camerino nel 2006 e l’incendio doloso che nel 2016 il suo Paticano ha subito, continua a liberarci dal fanatismo con l’arma potentissima della comicità.

Non saprei. Probabilmente, al contrario, dovrei scrivere a chi invece ha rinunciato, costretto a un passo indietro.

In tal caso, sarebbe bellissimo poter scrivere a Molly Norris che oggi vive sotto protezione e nascosta. Aveva lanciato l’Everybody Draw Muhammad Day (il giorno in cui tutti disegnano Maometto), ma l’antagonista Against Everybody Draw Mohammed Day ha avuto la meglio. Nel marzo 2013, Inspire di Al Qaeda l’ha inclusa nella lista intitolata “Wanted: Dead or Alive for Crimes Against Islam”.

Sarebbe altrettanto emozionante scrivere ad Hans Teeuwen, il cabarettista che, dopo l’uccisione dell’amico Van Gogh, aveva realizzato un video di quattro minuti: «Buona sera signore e signori, questo è il mio nastro suicida. Ho deciso di scrivere un delizioso finale alla mia vita, vale a dire morire per la libertà di parola. La lotta contro i fascio-islamici deve continuare. Possiamo ancora dire il cazzo che vogliamo». Scriverei a lui perché, successivamente, a seguito del massacro alla redazione di Charlie Hebdo, dichiarò: «Dobbiamo avere il coraggio di dire che la libertà di espressione non esiste più».
No.

Queste lettere, se le scrivessi, sarebbero tutte da stracciare.

Quella che voglio veramente scrivere è indirizzata a ignoti.
La religione, in questo mondo sofferente, attraversato da malattie, separazioni e ingiustizie, può decidere che ruolo avere nella la storia che si consuma tra le passioni e le fragilità degli esseri umani. Riponete la pietra a terra. Non siate tribunali che mandano al supplizio e alla croce.

Se la religione promuove e giustifica la prigione, la morte, la vendetta, la persecuzione, a voi ignoti fedeli assassini scrivo. Scrivo con dolore e strazio, con determinazione e convinzione che – se così stanno le cose – la vostra idea è tra le idee che il 2021 con forza, coraggio e responsabilità deve fare il possibile per cambiare.

Nel mondo che vorrei, il vento che gonfia le vele è quello delle idee migliori.

Piratessa Scialatiella Piccante

Spappessa (ex Pastefice Massima), assatirata, compagna di arrembaggi di artistə perseguitatə per ideologie religiose, ispiratrice con le sue accorate parole della Ciurma Pastafariana dalla Campania a tutto lo Stivale.

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