Un sugoso 2021: Lettera di Capitan Capunsèl de la Sareça a Confindustria

Esimi rappresentanti di Confindustria,

È con immenso piacere che mi trovo ad augurarvi un piacevole 2021, ma nel farlo non vi ruberò molto tempo, perché come ben si sa il tempo è denaro.

Il 2020 è stato un anno di grande impegno per voi, e il vostro operato ha permesso ai grandi posseditori di poter continuare il proprio profitto come se la piaga che ci ha colpito non fosse esistita.
Ma noi sappiamo la verità sul vostro cuore d’oro, e sappiamo che non è per il profitto che avete lavorato, ma per la libertà e per l’amore.

Libertà di ogni lavoratore, lavoratrice e persone lavorante che non si riconosce in questa dicotomia di genere di poter sfuggire al lockdown nella propria mesta abitazione, e poter tornare a lavorare per il bene superiore, il bene universale, l’economia globale.
Libertà di poter tornare a vedere colleghe e colleghi che tanto ci sono mancati, tornare ad incontrare e riverire i capi area, i responsabili, i direttori (quantomeno quelli che son rimasti in Italia a passare il lockdown).
Libertà di tornare a fare quello che ci rende cittadini e non solo abitanti: fatturare.
Perché è giusto dirlo e sono certo che sarete d’accordo con me, il lavoro rende liberi.
Aprendo tutto in pieno lockdown avete infatti liberato tantissime persone da molti problemi, dalla noia, dal falso lavoro, quello domestico e di cura, dal fardello del mal di vivere… più liberi di così si muore!

Non dimentichiamo l’amore però.
Amore per i e le dipendenti, amore per la tradizione, amore per le nostre radici, amore per la religione, i sacramenti, i riti.
C’è stato un boom di riti religiosi! Un incremento esorbitante, anche grazie a voi! E noi che siamo una Religione lo sappiamo quanto questo sia importante! Certo non erano né battesimi né matrimoni, né pastezzi né pastrimoni, nemmeno comunioni o sacher messe, ma sempre di riti si parla, e vedere i grafici salire è sempre un piacere.

A proposito, il vostro grande lavoro di influencer ha convinto il Governo alla riapertura, e potremmo aver bisogno di qualche consiglio. Noi come Chiesa vorremmo presto chiedere il riconoscimento allo Stato Italiano, potete dirmi come avete fatto ad ottenere questo grande successo? A ognuno i suoi segreti certo, e se non volete dirmi posso capire, ma in quel caso potreste mettere una buona parola su di noi? Sono certo che anche stavolta verreste ascoltati, siete in amicizia!

Certo, forse avere la Chiesa Pastafariana riconosciuta dallo Stato potrebbe creare in alcuni fedeli di religioni obsolete del malcontento diffuso, ma lo supereranno, e dopotutto se qualcuno si arrabbia, pazienza.

Augurandovi nuovamente un buon 2021 di libertà ed amore,
e confidando in una vostra risposta,
Vi porgo il mio più caldo abbraccio e vi Pennedico.

Scardinale Capitan Capunsèl de la Sareça

Perdo cose, treni e tempo. Ogni tanto ritrovo le cose però.

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