Lettera della Pappessa al Sindaco Luigi De Magistris

Caro sig. Sindaco,

il 24 luglio 2018 con posta certificata la Chiesa Pastafariana Italiana, di cui sono Pastefice Massimo, inoltrava una richiesta di nulla osta per la concessione di uno spazio pubblico e di patrocinio morale con esenzione del canone di occupazione.

Lo spazio era richiesto per la realizzazione di una area temporanea e protetta ove ospitare opere d’arte e performance artistiche minacciate di censura per motivi religiosi. L’iniziativa si sarebbe dovuta svolgere il 30 settembre, in occasione della Giornata internazionale della Blasfemia, istituita dal Center for Inquiry e dal Council for Secular Humanism per tutelare la libertà di espressione e per favorire una società laica.

Il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris, destinatario della lettera.

Non essendo pervenuta a noi alcuna risposta, non abbiamo potuto completare la procedura lasciando in sospeso gli artisti nazionali e internazionali che avrebbero preso parte alla Giornata.

La Sua Amministrazione si presenta pubblicamente come un’amministrazione trasparente, portatrice di valori di inclusività, della cultura della differenza, si dichiara disposta ad avvalorare le iniziative dei cittadini volte a costruire una vita collettiva partecipata. Se un’amministrazione così efficiente manca di rispondere, non avendo elementi per accusarla di sciatteria burocratica, devo valutare la possibilità che Lei sia in difficoltà per ragioni ideologiche.

In tal caso, ho l’obbligo spirituale di aiutarLa a tenere presente la funzione essenzialmente laica del Suo servizio alla comunità.

La neutralità dello Stato di fronte alle religioni e agli opposti sistemi di pensiero, caro Sindaco, configura un dovere sereno e consapevole di imparzialità. Di fronte a opere artistiche religiosamente ispirate e ad altre, critiche e provocatorie, l’imparzialità consiste in un atteggiamento che non determini censura preventiva, ma pari diritti tra le due contrapposte visioni.

Certamente Lei non ha bisogno che io Le ricordi che la democrazia non coincide con la teocrazia.

Sono convinta che Lei sappia che concedere a una manifestazione laica la gratuità del canone di occupazione non significa dichiarare appoggio personale alla blasfemia, ma significa riconoscere che un’associazione no profit pur proponendo opere artistiche laiche, svolge il suo lavoro, egualmente prezioso di quello mosso dai valori della fede; significa riconoscere che un’associazione no profit non può essere penalizzata solo perché interessata a promuovere la laicità dello Stato, in quanto un’Amministrazione pubblica tratta con neutralità i contenuti delle diverse opinioni e ha il dovere di sincerarsi solo dell’effettiva capacità economica delle organizzazioni e della legalità delle attività svolte.

È fondamentale, in questo momento, dimostrare che la paura delle reazioni dei religiosi non può limitare il pensiero critico o l’urgenza soggettiva degli artisti.

La sugosissima Scialatiella Piccante I, Pappessa dei Pastafariani d’Italia, autrice di questa lettera.

Da capo spirituale di una minoranza religiosa so benissimo quanto è difficile praticare principi così semplici e come sia facile, invece, essere attaccati con i pretesti più banali.

Le offro pertanto ascolto. Sono desiderosa di portarLe la mia comprensione e di offrirLe un confronto alla ricerca di soluzioni, nella speranza di contribuire a una società affrancata dai pregiudizi e dalla paura.

Con questa lettera, quindi, Le porgo un invito a pranzo o a cena presso il luogo di culto pastafariano sito nella sua città, ovvero Salumeria Upnea in via S. Giovanni Maggiore Pignatelli.

Consapevole che la mia vita di preghiera mi alleggerisca dagli affanni quotidiani, lascio a Lei la possibilità di scegliere la data e l’orario.

Confidando in un cordiale riscontro, Le porgo i miei più sugosi saluti,

Pappessa Scialatiella Piccante I,
al secolo Emanuela Marmo

Spappessa (ex Pastefice Massima), assatirata, compagna di arrembaggi di artistə perseguitatə per ideologie religiose, ispiratrice con le sue accorate parole della Ciurma Pastafariana dalla Campania a tutto lo Stivale.

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