Caro ALT, artista censurato…blasfemo!

LETTERA

Sua Grazia Pappessa Scialatiella Piccante,

vengo qui a chiederle umilmente udienza per alcuni fatti che ahimè, mi vedono protagonista in maniera nefasta del caos creato in un piccolo paese dell’entroterra marchigiano.

Uno scempio blasfemo è stato reso possibile nonostante il bigottismo che solitamente regna nelle piccole comunità montane, l’alto numero di cristolesi presenti in paese e un parroco che…no vabbe’, il parroco è il parroco, basta questo…
Lo scempio consiste in una mia creazione, con velleitarie aspirazioni artistiche, che mostra una madonna ortodossa immersa nell’oro, come tipico da tradizione.

Mia dolce Pappessa, ho però voluto aggiungere qualcosina a questa icona russa, perché il mio obiettivo era quello di far riflettere, discutere, anche di indignare, ma sempre nell’ottica del confronto e del superamento dei limiti socio-culturali che ci vengono imposti senza che spesso che ne rendiamo conto.

Decido quindi di tradurre su tavola un pensiero che porto avanti da anni sulla figura della madonna, che è a mio avviso, il più terribile degli idoli cristiani. Rappresenta la castrazione della donna, della sua sessualità, della femminilità. E’ una divinità inventata da maschi che volevano che le loro donne fossero esattamente così: coperte da capo a piedi, caste, madri, dedite alla sopportazione e alla sofferenza. La maria vergine non è donna, è altro. Trattasi di un pupazzo ad uso e consumo del dio maschio che per procreare ha necessità di autocrearsi un contenitore di lusso, immacolato.

Potrei parlare per ore del male che ha portato questa figura, citando i movimenti promossi dall’azione cattolica come quello del “Marylike” (come la madonna) che hanno ammorbato il sud dell’Europa per decenni, violando l’intimità familiare ed imponendo dogmi e regole su come si dovessero vestire, o meglio, coprire, le donne.

Questa è la parte su cui più mi sono concentrato, infatti dei tre fogli esplicativi che accompagnano l’opera e ne fanno parte, due sono dedicati alla figura della donna/madonna.

Ma proseguiamo: nel mio lavoro la madonna non ha più in braccio il piccolo Gesù, l’ho coperto.

 

Il Gesù bambino dell’opera di ALT è stato coperto dall’artista

Ho creato un collage utilizzando materiale cartaceo che la Chiesa inviava alle famiglie facoltose per chiedere denaro, che ho ritrovato tra le vecchie carte della mia famiglia.
Ahimè, molte persone non hanno preso il giusto tempo per leggere tutti quei foglietti, quelle promesse di salvezza eterna sotto pagamento, quei tentativi di estorcere denaro in cambio della purificazione delle anime dei cari defunti, e tanto altro… non si sono soffermati a leggere le assurdità che scrivevano e che ancora oggi ci propinano.
E quindi il bambino si trasforma in un sacco, e la madonna tiene un sacco in mano, un bottino: il bottino della Chiesa. Perché la madonna è anche una delle più grandi fonti di denaro per la Chiesa: è un idolo amatissimo, che appare spesso a sedicenti veggenti e a cui in molti chiedono grazie e miracoli (pagando).

E questo porta ad un’ulteriore riflessione che considero un bug della religione cristiana, ovvero l’idolatria. Dio dice in maniera inoppugnabile ed inequivocabile nel primo comandamento che lui è l’unica divinità da pregare. Tutto il resto è “vitello d’oro”. Pregare la madonna, ma anche padre Pio o san Gennaro rappresenterebbe ufficialmente eresia. Per questo la mia madonna ha il volto sfigurato, per darle le sembianze di un idolo pagano, quale essa è.

Ma, cara Pappessa, tutto ciò non è stato percepito, perché tutti si sono soffermati su un altro livello, il primo visibile a causa del suo impatto, causato da una scritta in rosso sopra l’opera: PORCA.

Molto semplice come lettura: vuole far ragionare sulla bestemmia e sull’incapacità ancora oggi di renderla vaniloquio, tanto da essere sanzionata dalla legge, come se un Dio onnipotente avesse bisogno della protezione legale…

Ma quella doveva essere come una conclusione a fine lettura che avrebbe portato con sé tutte le motivazioni per cui la madonna è porca.
La madonna è porca per il fatto di incarnare un’immagine di femminilità voluta dalla società patriarcale, è porca perché mero strumento di accumulo di denaro, è porca perché pregarla è idolatria, è porca perché, pur essendo personaggio di fantasia, ci condiziona, ed è infine superporca perché non puoi liberamente chiamarla porca senza incappare nelle ire dei credenti e nella censura dei benpensanti.

 

Un invito ai visitatori della mostra a partecipare all’opera

Ora, il mio pensiero va alla curatrice e assessore alla cultura di Arcevia Laura Coppa, donna forte ed impegnata, che ben conosceva i rischi a cui andava incontro. Ma anche al sindaco Andrea Bomprezzi, uomo di cultura, che stimo particolarmente nonostante l’infelice decisione di oscurare la mia creazione.

Pappessa, che tu possa aiutarli, nella tua immensa grazia? Ora più che mai hanno bisogno di conforto, di voci amiche, perché devono capire che non sono soli in un paese di bigotti, e che molte persone libere li affiancano e li sostengono.
Abbiate il coraggio di rispondere con forza e durezza ai bigotti cristolesi che vi stanno attaccando, non provate vergogna per ciò che è accaduto, e non accogliete la ridicola richiesta di dimissioni.

Avete forse mai visto preti dimettersi ogni volta che esce fuori un caso di pedofilia? Macchè, se ne stanno tutti zitti e buoni ad aspettare che passi la bufera.
E allora io chiedo a gran voce le dimissioni del parroco di Arcevia Don Sergio Zandi, perché possa mostrare solidarietà nei confronti delle vittime di pedofilia da parte del clero. Lo farà il buon Sergio? Chissà! Pappessa provi a convincerlo, magari sotto quella tonaca c’è anche un cuore… o almeno un paio di palle (il cervello per ora io non l’ho visto).

In conclusione, le chiedo di proteggere chi ha fatto sì che tutto ciò potesse accadere, portando alla luce il loro coraggio di andare contro un pensiero dominante ridicolo.
Chiedo poi che la mia creazione possa di nuovo essere visibile agli occhi di tutti gli interessati… non di arte, ma di libertà.

ALT

 

Link:

https://www.cronacheancona.it/2018/08/11/bufera-su-artcevia-rimossa-lopera-di-alt-giudicata-blasfema-da-alcuni-visitatori/118364/

https://www.viveresenigallia.it/2018/08/10/arcevia-shock-alla-mostra-darte-visitatori-sdegnati-per-limmagine-blasfema-della-vergine/694373

https://www.viveresenigallia.it/2018/08/13/arcevia-la-curatrice-di-artcevia-replica-agli-attacchi-sul-quadro-blasfemo-i-visitatori-erano-avvertiti/694513

 

RISPOSTA

Caro ALT,

posa ogni umiltà al mio cospetto e sentiti libero di essere orgoglioso di quanto pensi e dici.

Ho guardato attentamente l’opera.

L’opera di ALT censurata dal Sindaco di Arcevia

La qualità artistica non è il fattore decisivo per misurare il valore di un intervento comunicativo, per cui non importa se la tua sia una “velleità”: il linguaggio umano non è soltanto verbale o argomentativo, ma anche iconico e integrato, perciò tutti i tipi di messaggi dovrebbero avere spazi espressivi liberi. È vero: non ogni messaggio è appropriato in ogni sede, ma grazie al Prodigioso esistono innumerevoli e differenziate “sedi”!

Quanto esprimi riguardo alla figura della Madonna è una visione personale, ma in riferimento alle icone, se ci troviamo fuori dall’ ambito del sacro, non esiste solo l’approccio religioso, perché esse, per via della loro influenza nella dimensione mondana, acquisiscono una varietà di significati ideologici. La tua opera, infatti, si confronta con quelli politici e sociali delle rappresentazioni di Maria, con allusione al commercio e al lucro che l’arte sacra e il meccanismo votivo innescano.

In effetti denunci una realtà che fece imbestialire Gesù Cristo stesso quando cacciò i venditori dal tempio, se è vero quel che è scritto nella Bibbia. È evidente che il tuo intervento è frutto di una studiata analisi di quanto sia possibile approfittare della devozione dei credenti. Un fedele attento dovrebbe persino darti ragione e trovare oltraggioso che le istituzioni religiose in cui ripone fiducia agiscano con animo venale.

Ti rincresce che le persone non abbiano letto i testi esplicativi. Mio caro Alt, l’apprezzabile voglia di documentare e dimostrare che la tua non è una provocazione, bensì una personale reazione a una verità storica è un di più. Se pure avessero letto, non avrebbero mutato la propria posizione di fronte all’evidenza dei dati da te raccolti, perché il loro approccio è religioso e impulsivo, non laico e razionale.

Ho grande comprensione affettiva e umana per quanti si sono offesi. Tuttavia essi non andavano assecondati. I fedeli devono accettare che, fuori dagli spazi di culto e dai luoghi sacri, la società è laica: i religiosi sono liberi e padroni assoluti, ma nelle loro “case”, nelle chiese. Fuori dai luoghi e dalle situazioni di culto essi sono cittadini come altri.

La laicità è libertà di culto e libertà dai culti!

Non possiamo aspettarci razionalità da un cittadino mosso da sentimenti irrazionali, quale il sentimento di fede certamente è. Deve restare razionale, invece, un amministratore pubblico che, anziché dare soddisfazione all’emotività fuori ambito di uno o più cittadini, dovrebbe restare saldo e sereno nel ribadire che i luoghi pubblici non a caso hanno funzioni diverse: il servizio alla comunità si svolge a differenti livelli, pertanto il diritto all’offesa dei visitatori scandalizzati, in sede di evento culturale, non ha più valore del diritto all’espressione dell’artista o della domanda di conoscenza di visitatori con altre prerogative.

Se l’assessore Laura Coppa cede alle pressioni presentando le proprie dimissioni, è un fallimento civile di grande portata. Si afferma cioè che i diritti laici e civili devono cedere il passo alle “emozioni” religiose in qualsiasi circostanza! Un assessore dovrebbe dare le dimissioni per negligenza, per corruzione, per violazione del patto di fiducia con gli elettori, non davvero perché ha consentito la massima libertà a un artista, al contempo preoccupandosi di avvertire i visitatori in modo da preservarne la sensibilità! Dovrebbe vergognarsi chi chiede le dimissioni sulla base di un criterio tanto soggettivo e parziale!

Se l’assessore Laura Coppa cede alle pressioni presentando le proprie dimissioni, è un fallimento civile di grande portata.

Quanto alla tua opera, mio caro Alt, certamente essa passa sotto la mia protezione morale. Ogni volta che sarà possibile, in occasione di eventi della campagna Dioscotto, saremo più che lieti di raccontare la tua vicenda e di esporla.

Il sugo scorra su di te e ti lambisca profumata la sacra birra.

Pappessa Scialatiella Piccante I

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L’opera sarà esposta alla mostra del festival delle arti Ceci n’est pas un Blasphème che si terrà al PAN di Napoli dal 10 al 30 settembre 2021.

Spappessa (ex Pastefice Massima), assatirata, compagna di arrembaggi di artistə perseguitatə per ideologie religiose, ispiratrice con le sue accorate parole della Ciurma Pastafariana dalla Campania a tutto lo Stivale.

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