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Buon Pirata e la cagnolina decisero di recarsi alla Spiaggia delle Fate, lì avrebbero giocato tutto il giorno con le fatine che adoravano nascondersi e farsi trovare, per poi fare scherzi come alzare le orecchie al cane o togliere il tricorno al Pirata. E loro ridevano di gusto.

Così il Pirata mise in saccoccia tre biscotti, grandi quanto il palmo di una mano, per fare merenda non appena avessero avuto fame e si avviarono alla spiaggia. Una volta giunti, il cane abbaiò per attirare l’attenzione dell’amico Pirata su di un oggetto verde tra le onde. Era una bottiglia con un cartiglio.

Lo raccolsero e lessero assieme:

“Ciao amici, questo messaggio è per voi, ricordatevi che il nome della cagnolina è: Rosetta!”

“Rosetta! Ti chiami Rosetta!” esclamò felice Buon Pirata.

“Bau!” confermò molto seriamente Rosetta.

Vieni, qui, Rosetta. La bottiglia mi ha fatto ricordare una storia e te la voglio raccontare. Sediamoci.” Disse Buon Pirata all’amica cagnolina. Si sedette all’ombra di una palma ed incrociò gamba buona e quella di legno, mentre Rosetta si accucciò e lo guardò attenta.

Dunque: tanto tempo fa trovai anch’io una bottiglia in una spiaggia. Dentro c’era una mappa che portava ad un’isola lontana, nei mari del Nord.” continuò a spiegare, mentre il sole si era alzato e cominciava a scaldare.

Era segnato come trovare un Tesoro. Figuriamoci: qualsiasi pirata non se lo sarebbe fatta scappare.Quindi armai il Galeone e partii alla sua ricerca. Navigammo con la ciurma fino a solcare i freddi mari del Nord.

Quando trovammo l’isola giusta e ci avicinammo, però, vedemmo uno spettacolo incredibile che ci lasciò a bocca aperta. Cosa successe? Che c’erano dei ‘pinguini’ che saltavano fuori dall’acqua con il loro bel pesciotto nel becco colorato e se lo mangiavano sulle rocce!

Tutti strabuzzammo gli occhi. Com’era possibile questo fatto? I pinguini abitano al Sud del pianeta, non al Nord. Voleva dire che avevamo sbagliato rotta! Eravamo andati esattamente all’opposto.

Ohimè, a quel punto tra la ciurma scoppiarono delle discussioni, tutti si incolparono di aver governato male la nave, e qualcuno addirittura di essersi sognato il Prodigioso che lo avvertiva che il viaggio finiva male tra i pinguini.

Allora ricordai a tutti il nostro settimo Io Preferirei Che, il quale ci spiega chiaramente che il Sugoso mica ci parla. A nessuno, né in sogno e meno che meno con dei segni speciali. Proprio no. E poi ci chiede di volerci bene tra noi, mi capite o no? E …

… mi venne un’intuizione. Guardai meglio col mio cannocchiale questi pinguini. Aaa, ecco, non erano pinguini, bensì Fratercule o Pulcinella di Mare, assomigliano al pinguino, ma sono dei veri uccelli ed abitano al Nord e non al Sud.

Una volta che ebbi spiegato l’inghippo alla ciurmaglia, tutti risero e si abbracciarono: come avevamo fatto a mettere in dubbio l’amore per il prossimo e i Condimenti? Subito dopo rincuorati scendemmo e seguendo le indicazioni del messaggio in bottiglia, trovammo infine il Tesoro nascosto, che dividemmo tra i bisognosi quando tornammo nei mari caldi.”

Finita la storia, adesso potevano giocare con le fate, che simpaticamente comunicavano tra loro a ruttini, e lo fecero sino all’ora di pranzo.

Buon Pirata era affamato ed allora prese i biscotti, ne tenne uno per sè, e lanciò uno a Rosetta. Lei adorava prendere al volo le cose, compresa la gamba di legno del suo amico, che qualche volta le tirava, per poi riportargliela, si intende.

Rosetta saltò altissima per prendere il biscotto e … sgnac! Accadde che tornò a terra a bocca vuota! Dov’era finito il biscotto? A Buon Pirata era sembrato di vedere qualcosa, come di una saetta colorata che volava via con un biscotto in bocca.

Guardò meglio con il famoso cannocchiale che adoperò per vedere i Pulcinella di Mare e, sorpresa!

Vide il biscotto su di un ramo di un albero, ed era nel becco di un magnifico pappagallo dai sette colori dell’arcobaleno: verde la coda, blu e ciano la schiena, rosso e viola la testa e giallo e arancione il petto.

Buon Pirata rise di gusto, lanciò il terzo biscotto a Rosetta e questa volta il salto non andò a vuoto. Il pappagallo a quel punto volò e si aggrappò sulla spalla del Pirata, finendo di mangiare il suo biscotto. Inutile dirvi che da quel momento divennero inseparabili, quei tre. Ora però si doveva trovare un nome anche al Pappagallo Colorato.

A proposito: nessuno sa il perchè Buon pirata prese tre biscotti se erano in due, cioè lui e Rosetta? Come faceva a sapere che gliene sarebbe servito un terzo?

Da quel giorno si disse: “Chi trova un amico pappagallo, poi troverà un Tesoro”

RAmen.

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