Quel giorno Buon Pirata e la sua ciurma pregarono mangiando assieme, mentre la nave scivolava nell’acqua, come sapesse dove doveva portarli.

Il Pirata, Rosetta, la cagnolina, e il porcospino Cipitto si papparono spaghetti con le polpette, Il Pappagallo Tu Chitti e il tucano Cuccuruccù invece gradirono dei semi di girasole.

Poi fecero il punto della navigazione e Buon Pirata spiegò che per arrivare alla loro meta, Maracaibo, dovevano affrontare diversi giorni di viaggio, visitare molte isole e quindi passare da un’avventura all’altra.

Non vi nascondo che tutti erano elettrizzati ed entusiasti.

Quindi si misero a governare la nave come solo dei pirati esperti come loro sapevano fare.

La quieta rotta del Galeone venne bruscamente interrotta da un colpo di vento, e le vele ubbidirono al vento, facendole cambiare direzione.

“Forse il vento vuole dirci qualcosa.” disse Buon Pirata a Tu Chitti che era volato sulla sua spalla.

“Cosa? … Cosa? …” fece il Pappagallo a cui piaceva molto ripetere le ultime parole che diceva il Pirata.

“Pazienza, Tu Chitti; il vento sa sempre quello che fa, e noi lo sapremo a tempo debito.”

Poi il saggio lupo di mare presè il cannocchiale e scrutò l’orizzonte.

Solo acqua tutto intorno. Solo il mare blu e i pesci che ci nuotavano dentro.

Dopo un giro di clessidra, il Pappagallo volò sulla coffa e, siccome loro hanno una vista che vedono una teiera tra i pianeti, avvistò qualcosa molto lontano.

Si stavano avvicinando ad un’isola. Anzi erano molto vicini adesso, perchè era l’isola ad essere piccolissima.

Ancora più piccola di quella dei Biscotti che avevano visitato!

Poi, quando furono un poco più vicini Buon Pirata ricordò, e cominciò a cantare:

“Quindici uomini

quindici uomini

sulla Cassa del Morto

Oooh – Ooh – Oh

e una bottiglia di rum!”

Poi spiegò ai suoi amici:

“La riconosco: questa è l’isola Cassa del Morto, così si chiama da quanto è piccola. Si dice che un capitano pirata volle tenersi per se ciò che era della ciurma privandoli dei Sacri Spaghetti e della Sacra Bevanda, ma il Secondo Condimento dice Io preferirei che tu non fossi meschino con gli altri, e poi abbia nascosto qui un tesoro. Ma nessuno ha mai trovato nulla, forse è una leggenda. Ma noi andiamo lo stesso ad esplorarla, il vento ci deve aver spinto qui per qualcosa, e noi scopriremo cosa.”

Quindi ancorarono il Galeone e scesero sulla minuscola spiaggia.

Videro subito delle orme che portavano al boschetto di palme nel centro dell’isola.

Erano orme di Unicorno, la cavalcatura del Prodigioso. E non era possibile sbagliarsi, in quanto sono uniche, assomigliano a quelle dello zoccolo di cavallo, ma hanno la particolarità di essere arcobaleno, e guardando bene da vicino si vedono i sette colori dell’iride.

Gli amici seguirono le orme che li conduceva in mezzo agli alberi.

E qui trovarono una cassa aperta. Era vuota.

Però c’era una pergamena infilzata da un coltello infisso sulla cassa, c’era scritto:

“Buon Pirata, questa volta sono arrivato prima io ed ho con me il contenuto della cassa. Sei curioso di sapere cosa c’era dentro? Allora vieni da me e forse te lo dirò. Tu sai cosa devi portarmi. Firmato: il Governatore di Maracaibo!”

Buon Pirata appena smise di leggere, cominciò a ridere, e ridere, e ridere…

Rise così tanto che contagiò i suoi amici: Rosetta saltellava e abbaiava, il pappagallo e il tucano svolazzavano mentre Cipitto si stava rotolando a terra tenendosi la pancia.

“Va bene Governatore, stiamo arrivando. Corpo di mille polpette! Prometto che arriveremo a Maracaibo prima di Navale!”

E sempre ridendo tornarono a bordo e salparono, allontanandosi da quell’isoletta.

Ancora adesso, chi trova quell’isoletta sperduta nel vasto Oceano, giura di sentire l’eco di risate provenire dal boschetto di palme al centro dell’Isola della Cassa del Morto.

Da quel giorno si disse: “Fai attenzione e puoi ascoltare l’eco delle risate che provengono dal cuore.”

RAmen

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