La Corte Costituzionale dice no, noi rispondiamo AHRRR!
Lo sentite questo odore pungente?
No, non ci siamo dimenticati le lasagne dentro al forno acceso: è l’odore di unmilioneduecentoquarantamila (da leggere scandendo ogni sillaba) firme che finiscono in fumo.
Le avevamo raccolte nelle piazze, assieme ad associazioni partiti e comitati, nei mesi più caldi dello scorso anno, sfidando chiunque ci diceva che era impossibile ottenerne la metà. Ce le avevano regalate più di un milione di persone con le idee ben chiare rispetto alle libertà personali, convinte che non possa esistere essere umano privato di una fondamentale libertà di autodeterminazione, quella che riguarda la fine della sua rotta su questa Terra.
Insomma, questo risultato lo abbiamo ottenuto perché siamo una fiumana di persone e vogliamo che le migliaia di vite ormeggiate a forza in una condizione senza dignità possano decidere di prendere la rotta verso il Vulcano di Birra che le aspetta nell’aldilà, senza limiti alla propria autodeterminazione.
Ora, la Corte Costituzionale ha deciso che questo mare di firme evapori e non ci porti al referendum previsto per questa primavera, poiché – riporta il documento – abrogando le parti della norma che disciplinano l’omicidio di consenziente «Non sarebbe preservata la tutela minima costituzionalmente necessaria della vita umana, in generale, e con particolare riferimento alle persone deboli e vulnerabili».
Ok, un respirone forte, assumiamo qualche carboidrato e torniamo a stomaco pieno a considerare la faccenda.
In primo luogo, siamo pirati, non costituzionalisti.
Non ne sappiamo abbastanza in materia, non abbiamo le chiavi di lettura adatte per comprendere una tale pronunciazione.
Sebbene la motivazione ci appaia come un ossimoro, visto che i diritti di fine vita che richiediamo sono proprio in direzione della tutela della dignità della vita delle persone deboli e vulnerabili.
Sebbene si tratti della stessa Corte Costituzionale che nel 25 Settembre del 2019 si era pronunciata sul fine vita, portando di conseguenza all’assoluzione di Marco Cappato nel caso del suicidio assistito di Fabiano Antoniani (Dj Fabo).
Sebbene alcuni costituzionalisti non avessero escluso a priori la possibilità di ammissione del referendum, anche se ancora oggi c’è chi sostiene che questa raccolta firme fosse una causa persa in partenza.
Sebbene non ci sia sfuggita la tempestività con cui la concorrenza, a 5 giorni dalla riunione della Camera di Consiglio della Corte e immediatamente prima della ripartenza del dibattito parlamentare sulla legge per il suicidio assistito (a seguito di esortazione della Corte Costituzionale di cui sopra), ha pensato di parlare proprio di questo tema, come se non ci fossero altre questioni da discutere entro le mura del proprio regno (violenze su minori, insabbiamenti e altre quisquilie), ribadendo che i diritti che riguardano la propria morte non esistono, sono proprio fuori da ogni discussione. Oh che figura rivoluzionaria, così al passo coi tempi!
Sebbene tutto ciò, non ci sembra ragionevole gridare allo scandalo sostenendo la Corte sia manovrata da ideologie religiose.
Confidiamo nel fatto che questo importante presidio di democrazia tuteli unicamente i principi della nostra Costituzione, che è la costituzione di tutto il Paese e non di gruppi di interessi particolari.
Attendiamo di poter leggere in esteso le motivazioni della Corte, quando saranno pubblicate, e che qualche professionista del settore le spieghi in modo comprensibile anche a dei luppoli di mare come noi.
Attendiamo che il Parlamento, non le Corti né la cittadinanza, l’unico organo dello Stato dotato di potere legislativo, faccia qualcosa di concreto in merito producendo leggi laiche in tema di fine vita.
Perché è il mondo giudiziario a chiederlo. Perché è il popolo sovrano a chiederlo.
Come Ciurma Pastafariana, assieme alle altre realtà che hanno partecipato alla raccolta firme, faremo quello che una ciurma fa quando il comando del galeone non persegue gli interessi del proprio equipaggio: va sul ponte della nave e fa un bel baccano, finché non ci si da una bella svegliata.
Perché non vogliamo essere ostaggio di ideologie particolari e di sudditanze di convenienza, vogliamo essere Liberi Verso il Vulcano!
Navigate nei paraggi, vi daremo presto le coordinate sulla mappa. AHRRR!
Immagine di copertina tratta da “Liberi Verso il Vulcano – il fumetto” realizzata da Duckbill