LETTERA

Cara Piratessa, ho un annoso problema (di nuovo).

Sono una personalità della chiesa Pastafariana e sto per uscire con una ragazza che ha un incarico politico in un Comune della provincia della mia città, che non cito perché temo rappresaglie orribili. Ci sono varie domande intorno a questa faccenda:

1) Lei, che è decisamente aperta di mente, non può dichiararsi pastafariana perché lavora in un ambiente di gretta cristianità: può essere fedele in segreto? Esiste uno status di “persecuzione religiosa media” nella nostra chiesa? Tipo tutti quei poveri fedeli che sono costretti a non fare outing? Dovremmo discuterne, credo, anche in difesa delle altre minoranze.

La nostra Chiesa come tutela i taciti fedeli?

2) Come vede la nostra Chiesa l’avvicinarsi del potere Temporale a quello Spirituale? Sono dichiaratamente antifascista (pure militante) ed essere io stesso a far tornare i Patti Lateranensi…beh si insomma, hai capito.

3) Secondo te vado ad accorciarmi i capelli o li tengo un po’ alla cazzona?

La macchina la lavo o la lascio allo stato naturale?

Camicia nera che snellisce, o chiara perché non ho paura dei miei difetti?

Una piccola forchetta da campo in tasca come portafortuna (lo scolapasta non lo userei, sempre per il motivo numero 1).

Grazie Piratessa Bella, ti Ramo.

Anonimo Pastafariano

 

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RISPOSTA

Mio caro Anonimo Pastafariano,

dovrei innanzitutto abbracciarti e riempirti il boccale di birra. Hai portato una ventata di gioia nella corrispondenza di oggi.

Facciamo così: per ogni punto a cui rispondo, arrotola la forchetta nel piatto e mastica brindando alla nostra salute: questa è decisamente una chiacchierata tra amici.

1) La ragazza con cui stai uscendo può essere pastafariana senza che i bigotti lo sappiano. Non è necessario sventolare le bandiere. Si può essere pastafariani sobri. La cosa importante è che non faccia finta di professare altri credi: non vorrei saperti accanto ad una piratessa sotto mentite spoglie. Più interessante, invece, è che sotto “spoglie” comuni, palpita un segreto cuore di spaghetti.

Ognuno di noi, una volta salito sul vascello pastafariano, è salito all’arrembaggio di una conquista. Ciascuno ha la sua fetta di mare davanti, con i suoi pericoli, con particolari terre alla vista dell’orizzonte. Ritengo, quindi, che sia del tutto lecito che qualcuno decida di navigare a vista, qualcuno di appostarsi nelle gole in attesa dei rinforzi e che qualcun altro navighi a vele spiegate. Ogni pirata ha il suo viaggio.

In forza di coloro i quali sono costretti dalle circostanze a rimanere nelle retroguardie o a vivere secondo gli Otto condimenti a insaputa degli altri, i pastafariani che possono vivere pubblicamente la propria fede hanno un compito in più, di agire affinché i nostri obiettivi si facciano strada in quella parte di società che, avendo in sorte di abitare, abbiamo occasione di migliorare.

2) La nostra fede vede il rapporto potere temporale-potere spirituale in questo modo: “spirituale” non dovrebbe essere un potere; “spirituale” dovrebbe essere null’altro che aggettivo qualificativo [possibile, ma anche no] di uomo, individuo, persona, con idee singolari che nessuno vuole vietare. E nessuno vuole subire. Oltretutto per legge fisica è giusto che lo spirito resti dove le cose evaporano e non dove si fanno materia.

3) Capelli: accorciati i capelli, se hai caldo; tienili alla cazzona, se fai prima. In ogni caso, se è una vera piratessa, lei sconvolgerà i tuoi capelli nell’impeto della passione. Quindi eviterei di spendere molti soldi dal barbiere. Sono sprecati “prima”, magari sarà utile andarci “dopo”, se siete davvero focosi.

Una cosa da sorella, la voglio proprio aggiungere: non ti depilare le sopraciglia! Non ti depilare da nessuna parte!

La macchina: lavala dentro e lasciala naturale fuori. Così nessuno è interessato a capire cosa c’è dentro e se dentro può rubarti qualcosa. Ma poiché “dentro” può essere scenario improvviso di qualche incontro amoroso, l’igiene non fa mai schifo, nemmeno alle piratesse selvagge.

Camicia: nera è terribile. Giustamente gli attori la indossano per dare risalto al volto. Ma tu mica ti devi esibire? Non preoccuparti di snellire i tuoi difetti. Prima o poi la camicia dovrai toglierla e si vedranno benissimo lo stesso. Falla bere un po’: sarà più indulgente. E bevi un po’ pure tu: anche lei ha difetti. Semplicemente: vogliatevi bene, questo basta a fare dei difetti un problema solo quando litigate. I difetti, d’altra parte, non sono quelli che si vedono o si palpano. Sono quelli che urlano.

Portafortuna: procurati un portachiavi a forma di liscafisso. Ricorda, però: se lei è con te… non hai bisogno di fortuna. Prenditi un bacio. E basta.

Tua Ramata Scialatiella!

 

Spappessa (ex Pastefice Massima), assatirata, compagna di arrembaggi di artistə perseguitatə per ideologie religiose, ispiratrice con le sue accorate parole della Ciurma Pastafariana dalla Campania a tutto lo Stivale.

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