Sulla graticola del Gran Minestro #3 – CIBO

Benvenuti alla Graticola del Gran Minestro!

Oggi siamo in compagnia di un Street Artist, CIBO, che trasforma le oscene scritte fasciste in splendidi murales con soggetti “edibili”, ed attualmente vive in semi-clandestinità, a causa di minacce alla sua vita, ricevute da parte dei discutibili autori.


TU CHI CAZZO SEI?

Il significato profondo è il seguente: parlami pure del tuo lavoro, della tua arte, di come passi il giorno… ma sii consapevole che quello è ciò che FAI… mentre io ti ho chiesto chi cazzo SEI!

E’ comunque un modo per presentarsi alla platea pastafariana che accetta, appunto, le persone per quello che sono.

Io sono Cibo!

Un artista di strada che venera il cibo come massima espressione della gioia, della cultura e del territorio.

Disegno murales a mio-nostro dire sacri!
Sono diventato ‘famoso-gustoso’ cancellando celtiche a Verona utilizzando gli alimenti e il sorriso.

Ti è capitato di sentir parlare della Chiesa Pastafariana?

Se sì, in che termini?

Se hai qualcosa di buono da dire su di noi, puoi farlo.
Se pensi che siamo una massa di imbecillotti perditempo, puoi anche tenertelo per te.

Certo che so chi siete, la vita è talvolta insipida e chi promuove azioni di sapidità gastronomica, culturali, e goliardiche, merita la mia attenzione.

(NdR: contatto con Capitan Pastelli…)

Qual è il tuo rapporto con la religione e, se preferisci, la spiritualità in genere?

Sono un ateo convinto.

Il mio dio è il frigo, deve essere sempre pieno e son convinto che quando lo chiudo la luce rimanga accesa per rispetto del suo contenuto.

Che opinione hai su quella che viene chiamata “famiglia tradizionale” e, in genere, a proposito dei diritti e delle libertà da concedere o negare al variegato “mondo arcobaleno”?

Vi è così poco vero amore nel mondo…

…che anche chi limona con un prosciutto dovrebbe considerarsi innamorato.

Ti è capitato di riflettere sul “fine-vita” assistito, sull’eutanasia per persone che desiderano smettere di soffrire e lasciare questa vita in modo dignitoso e dolce?

Che ne pensi?

Siamo padroni della nostra vita e il diritto alla morte è parte fondante di questa proprietà intima, in un certo senso è l’unica cosa che abbiamo.

Sarei disposto a finire in galera per alleviare le sofferenze di un amico.

Sulla spinosa questione dell’accoglienza dei migranti o della chiusura dei porti hai una tua opinione?

Senza lo scambio di culture non ci sarebbe la cucina come la conosciamo.

Pensa alla caprese: il pomodoro è americano, il basilico indiano, l’olio siriano e la mozzarella campana.

Ai razzisti auguro di mangiare male, si meritano solo quello.

La tua idea sulla liberalizzazione delle cosiddette “droghe leggere” quale è?

E, se è favorevole, perché non passi quella canna?

Droghe leggere? Fame chimica!

Ogni via per la felicità è legittima, purché non leda agli altri.

Una persona felice non scassa la minchia.

La Chiesa Pastafariana si batte a livello internazionale per l’abolizione del reato di blasfemia che in molte nazioni può persino comportare la pena di morte.

Tu credi che un dio onnipotente abbia bisogno di poliziotti, giudici e boia per difendere il suo buon nome?

Per essere blasfemi bisogna avere dei dogmi e in cucina sono vietati, o meglio, se spacchi gli spaghetti sei un traditore della Patria, ma dai contrasti inattesi nascono sapori unici.

Ne son pieni i ricettari di stupendi sbagli, di esperimenti poi diventati tradizioni.

Per noi Pastafariani la preghiera ed il nutrirci coincidono: i pasti sono il nostro modo di realizzare l’unione con il divino che è in noi.

Tu che rapporto hai con il Cibo e, in particolare, con la Pasta?

Mi chiamo Cibo,

vedi te…


Hai domande a tua volta da fare?

E, se no, ti andrebbe una Birra?

Ve la faccio io una domanda alla quale dovete rispondere a voi stessi.

Cosa fai ogni giorno per rendere il mondo un posto migliore?

Per renderlo una immensa tavola dove siano tutti seduti a parlare mille lingue, mangiare con forchette, bacchette o con le mani, ruttare se ti va e mangiare cose che mai più troverai?

La rivoluzione una volta era armata, la mia è colorata,
la tua?

Sii chef de cuisine, non plongeur (lavapiatti)!


Si conclude qui l’intervista con Cibo, che ha espresso stima nei nostri confronti, al punto da proporre un collaborazione per eventi futuri. Messaggio per il Concistoro: pensiamoci!

La pagina Facebook di Cibo

Agnolotto da Ruché
Venerabile Rincoglionito
Gran Minestro dei Templari Pastafariani
Ministro di Culto CPI

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