The Family Day After

Gentilissimi Signori che avete partecipato al Family Day, gradiremmo approfittare del fatto che siate sicuramente ancora belli caldi e carichi per chiedervi alcune cose.

  1. La dittatura del pensiero unico. Molti di voi affermano che l’opposizione alle rivendicazioni LGBT è l’unica posizione libera nella dittatura del pensiero unico. Questa asserzione ci lascia perplessi perché gli stessi che la fanno, spesso immediatamente dopo esibiscono sondaggi che mostrano come l’opinione pubblica sia ancora abbastanza divisa sul tema dei matrimoni gay (41% di contrari) e come in realtà la maggioranza sia contro le adozioni omogenitoriali (73% di contrari, fonte la Stampa). Lo stesso numero di partecipanti al Family Day superava il milione! Ah, era una bufala? Beh, comunque eravate in parecchi, no? Pare dunque che in realtà non esista affatto un pensiero unico, anzi è evidente che sul tema delle adozioni il pensiero dominante sia, a ben vedere, il vostro. Assistiamo pertanto a un curioso fenomeno di dissonanza cognitiva in cui da una parte vi volete sentire “speciali” e “liberi pensatori”, dall’altra si cerca la conferma della maggioranza per dare credito al proprio pensiero. Come risolvete questa contraddizione?
  2. disobeyIl pensiero alternativo è davvero alternativo? Non fraintendeteci, noi preferiremmo davvero che ciascuno fosse in grado di pensare con la propria testa, ma spesso ciò che si considera pensiero alternativo spesso altro non è se non un’affiliazione ad una paranoia confezionata da altri e priva di reale elaborazione personale. Non è un caso che molto spesso, tra gli attivisti anti-LGBT (come pure succede talora tra gli attivisti LGBT, per carità), vengano espressi pensieri che sono la fotocopia letterale l’uno dell’altro. Siete sicuri che il vostro sia un pensiero davvero originale?
  3. Il pensiero dominante è sempre il male? È estate, fa molto caldo, il TG dice di coprirsi la testa, passare molto tempo all’ombra, mangiare leggero, evitare per quanto possibile di uscire nelle ore più calde e bere molta acqua. Manfrina che sentiamo tutti gli anni e che serve da riempitivo ai notiziari, è vero, e alla ventesima volta ci verrebbe voglia di uscire a testa scoperta all’una di pomeriggio ubriacandosi, mangiando pasta e polpette a mani nude e facendo un enorme dito medio al sole. Per poi passare direttamente al coma. Questo per dire che qualche volta si rischia di classificare come pensiero dominante quello che, nel caso dell’accettazione della realtà LGBT, sta diventando comune buon senso, e che la distinzione tra le due cose richiede, quello sì, un minimo di analisi critica totalmente indipendente. Altrimenti si può spacciare come pensiero alternativo qualunque vaccata, non trovate?
  4. “Ceci n’est past Charlie” Questa storia della libertà di espressione sta prendendo una deriva un po’ pericolosa che svilisce molto il suo vero significato, poiché molti dei vostri attivisti ci accusano di essere tutti nazisti quando contestiamo le loro opinioni. Fermo restando che bisognerebbe distinguere tra ciò che è davvero un’opinione censorshippersonale da ciò che è un dogma imposto e predigerito da altri e anche da ciò che invece è una semplice negazione dell’evidenza, voi non siete Charlie, dato che nessuno si sta organizzando per venirvi a crivellare di colpi di mitra a casa vostra, e nessuno vi ha impedito di esprimere ciò che pensate; ma se per caso riteneste che noialtri non abbiamo il diritto di contestarvi, allora i nazisti sareste voi, perché fareste distinzione tra la vostra e la nostra libertà di opinione a seconda di come vi viene più comodo. E voi di certo non siete nazisti. Vero?
  5. I bambini non si toccano. Chi redige la presente è persona vicina agli ambienti pro-LGBT dall’adolescenza, e lavora nella scuola. In passato si è occupata di alcuni seminari di educazione sessuale nelle scuole dove insegnava, e sa che, onde evitare di urtare le famiglie più “sensibili” e per non rischiare di beccarsi una denuncia (giacché molti genitori hanno l’avvocato facilgirl-153847_1280e) è necessario adottare un approccio sufficientemente delicato, informare i genitori nel dettaglio e lasciare sempre la possibilità di esonerare i propri figli. L’autrice della presente è rimasta dunque molto stupita quando è venuta a conoscenza di queste lezioni di masturbazione a scuola, e non dal proprio ambiente lavorativo, bensì unicamente da fonti conservatrici; e per un po’ ha faticato a capire di che si trattava, fino a quando non ha ricostruito pezzo pezzo questo mostro dell’ideologia gender. Molti attivisti pro-LGBT si trovano nella stessa situazione, e cioè non hanno la più pallida idea di che si tratti. Ora, la Treccani ha pubblicato un articolo molto chiaro, ben scritto ed esaustivo senza supercazzole, che vi invito caldamente a leggere. Non vi siete mai chiesti come mai, se noialtri siamo così favorevoli a questa ideologia gender, non la difendiamo come facciamo ad esempio per altri argomenti controversi come la maternità surrogata? Forse perché non esiste, se non come grottesco tentativo di screditare gli ambienti pro-LGBT facendo leva sui bambini?
  6. Il senso del matrimonio è la procreazione o cose simili di cui ho letto un centinaio e oltre di versioni. Se è così, qualcuno cortesemente ci illumini: come mai esistono, sono sempre esistiti e sempre esisteranno casi di matrimonio senza procreazione e casi di procreazione senza matrimonio, e come mai questi casi non sono oggetto di alcuna contestazione da parte vostra? E stiamo parlando di eterosessuali.
  7. I bambini hanno bisogno di un padre e una madre. Questa affermazione non avrebbe niente di sconcertante se si trattasse di un’ipotesi che necessita di una verifica scientifica, e in effetti credo di poter affermare che è stata la posizione di partenza di tanti di noi. Al contrario vostro, però, noi di fronte alla crescente evidenza scientifica (vedasi ad esempio qui e qui), che ultimamente sta anche perdendo quel carattere di disomogeneità e di scarsi numeri da cui era affetta all’inizio, abbiamo cominciato ad accettare che i bambini possono crescere bene anche con due genitori dello stesso sesso. Gli studi scientifici sono sempre contestabili, per carità; ma non sembra essere questo l’intento di chi sostiene l’affermazione di cui sopra.
    La Sacra Famiglia, testimonianza classica di famiglia non proprio tradizionale (nonché di fecondazione eterologa praticata già dai tempi antichi).
    La Sacra Famiglia, testimonianza classica di famiglia non proprio tradizionale (nonché di fecondazione eterologa praticata già dai tempi antichi).

    Se andate a leggere, le argomentazioni (ove presenti) spaziano dal “da che mondo è mondo” al gettonatissimo “in natura è così”, insomma non entrano veramente nel merito del fatto che la famiglia omogenitoriale sia un ambiente sano per la crescita, ma piuttosto si basano sul falso assunto che il modo in cui siamo abituati a concepire le cose sia quello giusto e così debba restare sempre. Non vi sembra una posizione un po’ debole?

  8. Evviva la famiglia. E veniamo al punto cruciale della vostra manifestazione: la difesa della famiglia tradizionale. Bene. Allora, dato che vi siete organizzati proprio per questo, qualcuno ci fa il favore di spiegarci in che modo la creazione di famiglie omosessuali andrebbe a minare l’esistenza o l’integrità delle famiglie eterosessuali? Perché anche se qualcuno ci ha provato, ci ha lasciato a dir poco un po’ perplessi. Insomma, i gay o coloro che li sostengono vengono accusati di voler distruggere la famiglia, ma non sembra proprio anche a voi che invece si impegnino per crearne di nuove?

Ringraziandovi per la vostra attenzione e certi di ricevere vostre risposte in tempi ragionevoli, ne approfittiamo per inviare copiosi brindisi e cordialità.

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