Se questo è un papa – 4 – Defensor pedofili

Per questo quarto ed ultimo articolo (qui i precedenti: 1, 2, 3) vi servirà una adeguata attrezzatura:

  • cassa di anti-acidi da banco (es. maalox)
  • secchio per il vomito
  • modulo di sbattezzo

Questa volta andiamo proprio al peggio del peggio, alle colpe imperdonabili che davvero suscitano reazioni di stomaco prima che di testa. Stavolta si parla delle responsabilità di papa Pappone XXX rispetto allo stupro seriale di innumerevoli bambini.

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Papa o pappone o insabbiatore? la seconda che hai detto!
Che la chiesa copra i casi di pedofilia ormai l’ha certificato pure l’onu (fonte), che infatti fa sapere “A causa di un codice del silenzio imposto su tutti i membri del clero sotto la pena della scomunica i casi di violenza sono stati anche difficilmente riferiti alle autorità giudiziarie nei Paesi in cui sono stati commessi”. Il codice in questione è stato riformato dal grande Ratzinga, l’altro imperatore vaticano che ora sta in pensione, con “de delictis gravioribus” che riformava il “crimen sollicitationis“, stabilendo che fosse imposto il segreto di stato vaticano sulle indagini per pedofilia. Ovvero minacciando la scomunica contro chi, vestito con abito talare, osasse alzare la cornetta per denunciare un pedofilo se anche quest’ultimo ha lo stesso costume.

RATZINGER-Z

Ma come si sarà posto papa Marketing 1° sulla questione?
Sul segreto di stato, l’ha mantenuto. Minaccia ancora di scomunica chi dovesse per sbaglio pensare di denunciare subito in modo da evitare che gli stupri continuino.
Sulla pedofilia in generale?

«non ha pubblicato documenti, non ha fatto nomi di preti accusati»

Insomma, da buon omertoso.

Beh, quando è stato potenziato con un vestito-bianco-dell’ammore +5, già aveva nel suo curriculum la protezione a qualche decina preti (di quelli incapaci di capire che il loro pene e l’ano di un bambino non devono entrare in contatto in nessuna circostanza). Infatti mentre i suoi omologhi europei ed americani erano nel pieno degli scandali per le ammissione fatte, il dritto «non ha pubblicato documenti, non ha fatto nomi di preti accusati, non ha tenuto registri dei preti accusati, non ha elaborato una politica di gestione degli abusi, nemmeno ha pronunciato una espressione di scuse nei confronti delle vittime» (fonte1)(fonte2). Quanti ne ha coperti? Per ora se ne sono scoperti una quarantina. Per ora.

E una volta a Roma?
Ovviamente è passato ad un ruolo dirigenziale, più alto nella gerarchia e gestiva i papponi Vescovomon in cielo, in terra e in ogni luogo conosciuto all’uomo. È con questi poteri che ha premiato quelli che come lui hanno protetto i don Inchiappettabimbi di tutto il mondo, come ha fatto con il reo confesso cardinale Pell che in Australia ne ha infrattati 620. “La motivazione principale sarebbe stata quella di tutelare la reputazione della Chiesa”. Tale eccezionale dedizione alla causa è stata ricompensata con il ministero dell’economia vaticana.(fonte)

 

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Ma tutto si spiega quando si capisce come lui consideri la pedofilia: per l’Aiutante di Babbo Natale infatti lo stuprare bambini innocenti equivale a innocui rituali di una religione diversa dalla sua. “La pedofilia è come le messe nere”, dice (fonte). Bisogna addirittura spiegarglielo al Patrono dei pedobear che la pedofilia è reato, non peccato. Per lui infatti un atto di pedofilia è come un’innocua messa nera. Dire un pò di bula bula secondo un gusto un pelo diverso dal suo (è persino la stessa ambientazione) sarebbe la stessa cosa che uno dei più esecrabili reati presenti nel nostro codice penale!

Sarà per questo che appena qualche mese fa è balzato agli orrori delle cronache l’ennesimo insabbiamento del Vaticano per una indagine per pedofilia. “Don Mercedes”AKA “Don Inzoli” AKA “iLoveLittleBoys2001” si è visto salvare dallo scudo cosmico del segreto di stato Vaticano (fonte). E come ha dimostrato lo scherzone de “La Zanzara”, il pappone maximo è stato informato direttamente e personalmente della sua situazione o per dirla come il diretto interessato “santità, lei ha visto e lei lo sa” e “lei ha conosciuto perchè ha visto la documentazione e lei lo sa perchè è lei che mi ha…”. Inzolino ha finito lì, mangiata la foglia, il mandrillo ha attaccato la chiamata.

Non anni fa.

Non chissà dove.

Oggi.

In Italia.

Ancora adesso lo stregone argentino continua senza ritegno l’ostruzionismo contro la giustizia, ancora adesso continua a impedire che degli stupratori di bambini innocenti vengano finalmente fermati.

Disgustoso? si.
E questo è all’incirca quanto è uscito fuori sul papa che sta facendo impazzire il mondo da quando i tg continuano a sbatterci il suo sorriso in soggiorno, con qualche contributo dai giornalisti non iscritti alla F.G.T.C.B.* che caldamente ringrazio. Tutte queste notizie io me le ricordo ogni volta che lo nominano e poi sento qualche schifezza mielensa che si permette di dire come se fosse un brav’uomo mentre accumula scheletri a un ritmo che solo tutti gli armadi del vaticano potranno sostenere. Come si fa a non farsi venire un conato ogni volta che te lo nominano?

E ora vi tornerà utile l’atrezzatura che vi dicevo, dopo tanto disgusto un maalox può rimettere in sesto, il secchio serve a quando non basta.

E il modulo per lo sbattezzo?
Se sei stato cresciuto in italia, quasi certamente sei stato anche battezzato, il che significa che il tuo nome è iscritto nei registri della chiesa e che verrà contato ogni volta che si chiede “quanti sudditi ha il papa in italia?”. Anche il tuo nome quindi verrà usato per accrescere il potere della chiesa, ovvero quel potere di cui hanno bisogno per continuare a nascondere i loro pedofili in tonaca nera.

Solo lo sbattezzo può far si che smettano di farlo anche a nome tuo. (Clicca qui per altre informazioni sullo sbattezzo!)

*(Feticisti Giornalisti che si Tromberebbero quelli coi Cappelli Buffi)

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