Bianco e nero.

Freddo o caldo.

Buono o cattivo.

Dolce o salato.

Maschio o femmina.

Fin dall’infanzia ci hanno insegnato in modo un po’ manicheo che il mondo si può dividere in due gruppi chiari e ben divisi, quello che impariamo crescendo però è che queste dicotomie non sono poi sempre così dicotomiche, ma aprono a ventagli di possibilità.

Tra il bianco e il nero c’è l’intero spettro del visibile; il freddo e il caldo non sono assoluti ma sempre relativi a qualcosa a cui li mettiamo in relazione; il buono e il cattivo sappiamo bene che non sono soli ma che c’è quantomeno anche il brutto; dolce o salato son solo due dei gusti insieme ad amaro, aspro, etc; e maschio e femmina sono un binarismo inventato in epoca recente ed imposto a suon di colonialismo a dritta e a babordo.

Ecco, facciamo tuttə un esercizio e chiamiamo le cose col loro nome.

Noi siamo il fucsia, noi siamo il fresco, siamo il magenta e siamo anche il gelo.

Noi siamo sia buoni che cattivi, noi siamo umami, noi siamo non-binariə.

Una volta che riconosciamo le cose e le chiamiamo col loro nome ci rendiamo conto di quanta più ricchezza ci sia nel mondo, anche e soprattutto se è una cosa nuova, una cosa che non conosciamo, una cosa a cui non siamo abituatə.

Il nuovo arriva sempre e inesorabile, come il vento in mare aperto, e può sembrare foriero di burrasca se non sai come spiegare le vele, ma può farti volare sulle onde fino alla prossima meta se lo accogli con saggezza.

Chiamiamoci col nostro nome, e a chi non ci conosce presentiamoci, perché siamo solo noi a conoscere la verità su chi siamo. Allo stesso modo lasciamo che le persone si presentino a noi con la loro verità, col loro nome, col loro pronome, anche se è nuovo, anche se è non lo conosciamo ancora, anche se è inusuale.

E soprattutto smettetiamola di giudicare le persone per come appaiono, o per come si vestono, o per come camminano, o per che pronome usano, perché QUOB preferirebbe davvero che voi evitaste, ed io sto con QUOB.

Buon International Pronouns Day a tuttə

Capitan Capunsèl de la Sareça

Perdo cose, treni e tempo. Ogni tanto ritrovo le cose però.