PRIDE MONTH: mattoni per un mondo libero
Sì, il Pride è nato da un atto violento.
L’atto violento di una persona discriminata da una vita in quanto donna, trans, nera, bisessuale, sieropositiva e sex worker.
L’atto violento di una persona stanca, ma mai rassegnata a subire ogni tipo di violenza da parte di istituzioni e concittadini.
Il mattone lanciato da Marsha P. Johnson verso un poliziotto, nella notte del 28 Giugno 1969, ha segnato un cambiamento.
La decisione di celebrare quel gesto con un corteo pacifico, l’anno successivo, ha segnato un cambiamento.
Nella situazione attuale, trascorso più di mezzo secolo, riteniamo che gli atti violenti non abbiano senso ne’ efficacia.
Tuttavia, crediamo che qualche simbolica “mattonata” sia ancora necessaria: lanciando gesti e messaggi che rompano con lo status quo, oberato da fardelli religiosi (ma non a causa nostra) e culturali che ancora impregnano di discriminazione le istituzioni, le comunità, gli atteggiamenti delle singole persone.
Ciascunə di noi, ad esempio, può rompere con le proprie consuetudini provando ad arrembare con noi per la prima volta un Pride, per scoprire cosa c’è oltre a quello che mostrano in TV (qui per saperne di più c’è la pagina in costante aggiornamento ONDA PRIDE).
Oppure si può tirare un simbolico mattone non accettando che determinate battute intolleranti passino come “innocuo humor” nelle conversazioni quotidiane in famiglia, a lavoro, nel tempo libero.
C’è bisogno di un cambiamento radicale nel nostro modo di vivere assieme, fatto di piccole e grandi rivoluzioni, che ci porti a garantire pari dignità ad ogni essere umano.
Anche questa, come ogni rivoluzione, implica una rottura, tramite qualche simbolico e prodigioso mattone volante.
RAmen!