Patrick e i Diritti calpestati
Articolo 19
Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo e senza riguardo a frontiere.
72 anni fa l’Egitto era tra i paesi firmatari della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, compreso l’articolo qui sopra.
Solo qualche giorno fa per l’ennesima volta è stata confermata la detenzione sul suolo egiziano dell’attivista Patrick George Zaki.
Patrick milita nell’ Egyptian Initiative For Personal Rights (EIPR) e aveva scelto il nostro Paese per frequentare un Master in Women’s and Gender Studies dell’Università di Bologna.
Quello che doveva essere un breve ritorno a casa, lo scorso Febbraio, gli è costato ripetute torture e il sequestro che dura da quasi un anno, senza mai essere stato debitamente processato.
Sembra che paghi il prezzo per essersi iscritto ad un “Master sull’omosessualità” (così ha dichiarato Nashat Dahi, conduttore di un’emittente finanziata dal governo egiziano) e per il suo impegno in difesa dei Diritti Umani, ma in realtà sta pagando per il fatto di essere nato nel posto sbagliato.
È impensabile che oggi si possa subire tutto questo per le proprie idee politiche e attivismo, eppure è successo a un nostro studente, nel 2020, veramente vicino a noi, in modo inaspettato.
La vicenda di Patrick Zaki ci ricorda che i Diritti Umani possono essere calpestati ogni giorno, a volte in realtà malauguratamente note, a volte in situazioni insospettabili.
Cosa possiamo fare?
- Fare pressione sui nostri rappresentanti politici, che a seconda delle coscienze popolari decidono se e come muoversi;
- Stare attenti perché nostri diritti sono tesori, e le cose preziose bisogna tenerle d’occhio;
- Istruirci e approfondire, perché gli oppressori si fanno forza di un popolo ignorante;
- Sostenere associazioni che difendono i diritti umani nel mondo (noi suggeriamo Amnesty, ognuno la sua scelta).
Non sappiamo se conosca la nostra religione, ma Patrick indubbiamente cerca di costruire un mondo migliore.
Per questo non abbiamo alcun dubbio nell’affermare che è uno di noi.
Questa Giornata Internazionale dei Diritti Umani la dedichiamo a Patrick. In alto i boccali!