Giornata Internazionale delle Persone Migranti
Siamo una Ciurma Pirata ed anche se molti di noi solcano i mari in maniera metaforica, sentiamo vicinanza con chi attraversa linee immaginarie per trovare migliori prospettive di vita al di là dell’orizzonte.
Senza contare che diversi pendagli da forchetta della nostra Ciurma si trovano lontani da casa per gli stessi motivi.
Il Rito Pastafariano di Sposalizio delle Acque, che abbiamo celebrato durante i nostri passati Raduni annuali e speriamo di tornare presto ad officiare, testimonia la nostra vicinanza alle persone migranti:
Alcuni credono che il Mare sia una barriera. I Pirati sanno che è una Porta.
Alcuni credono che il Mare segni un confine. I Pirati sanno che è una via di comunicazione.
Alcuni credono che le terre siano separate. I Pirati sanno che sul fondo del Mare tutte si uniscono e che non esistono isole o continenti, ma un’unica Terra, così come non esistono popoli o nazioni, ma solo Esseri Umani.
Alcuni parlano di questo o quel Mare. I Pirati sanno che il Mare è uno solo ed oggi sono qui per ribadirlo: con questo gesto noi uniamo ciò che è già unito, noi ricomponiamo ciò che è già ricomposto.
Perché le differenze, le distinzioni, le separazioni non appartengono al Mare e non appartengono né ai Pirati, né al Disegno Demente del Prodigioso!
Acqua all’acqua!
Durante quest’anno quasi 2.000 persone hanno perso la vita nel tentativo di trovare libertà e felicità che la loro terra d’origine non poteva più garantire.
A loro e a tante altre persone migranti, scomparse senza che nessuno ne fosse a conoscenza, vanno il nostro pensiero, le nostre preghiere e la volontà di lottare perché un domani tutte le umane creature del Prodigioso abbiano piena libertà di “realizzarsi come persone e come famiglie” (per una volta, citiamo con piacere la concorrenza).
RAmen!
Ramen