Si sa che ogni “buon cristiano” della bibbia ha sfogliato solo la versione illustrata. Se avesse fatto diversamente, si sarebbe accorto che la versione cattolica dei dieci comandamenti non sta da nessuna parte.

C’è invece la Torah, o “Legge mosaica”, un insieme di 613 mitzvòt, o precetti, date direttamente da Dio (non Ronnie James ma quello meno figo) a Mosè per il popolo ebraico.
La Bibbia non fa divisioni o distinzioni tra queste leggi e non parla di decalogo. Nè nell’Esodo, nè nel Levitico, nè nei Numeri nè nel Deuteronomio (i quattro libri biblici in cui è presente la Torah).

Eppure secondo questo libro scritto da caprai dell’età del bronzo quelle sono le esatte parole del Signore, leggi che poi lui (quando ha ingravidato una vergine con se stesso per scendere sulla terra) ha confermato dicendo “Ma è più facile che passino il cielo e la terra, piuttosto che cada un sol apice della legge.” (Luca 16:17)
[O anche
Matteo 5:17-18: “Non pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimento. In verità vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà neppure un iota o un segno dalla legge, senza che tutto sia compiuto.”]

Quindi queste leggi valgono o no? Un “buon cristiano” può mangiare molluschi e crostacei, anche se è proibito dalla Legge (Lev. 11:43)?
Possono indossare vestiti fatti di lana e lino insieme (Deut. 22:11)?
Le donne possono vestirsi da uomo e viceversa (Deut. 22:5)?
Gli uomini devono essere tutti circoncisi otto (mi raccomando, non 7 o 9) giorni dopo la nascita (Gen. 17:10; Lev. 12:3)?
Deve riscattare il suo primogenito offrendo dei soldi al Sacerdote (Num. 18:15)?

Comunque, pare che i cristiani abbiano deciso che solo i primi dieci comandamenti siano importanti, allora leggiamoli direttamente dalla Bibbia. Per la precisione la versione riportata dal Deuteronomio 5:6-21 (ma li trovate, simili anche in Esodo 20:2-17):

“Io sono il Signore, tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese di Egitto, dalla condizione servile.
Non avere altri dèi di fronte a me.”

MA IO NEANCHE CI SONO MAI STATO IN EGITTO! Allora Dio parla solo agli ebrei che ha fatto fuggire dall’Egitto in cui storicamente non sono mai stati (non prima di aver indurito il cuore del faraone -Esodo 4:21; 7:3; 9:12; 10:1-20-27; 11:10; 14:4)? E no, perchè le seconde Tavole delle Leggi sono valide per tutti e sempre! Quindi? Boh.

In ogni caso, è una negazione della libertà di culto ma, notare, Yahweh non dice che non esistono altre divinità – dice solo che non puoi venerarle. Gli ebrei del tempo abbracciavano infatti un culto politeista che includeva divinità “spiluccate” ad altri, come Baal, Asherah, Lilith e simili. Diventarono col tempo monolatri, ossia si limitarono a venerarne una soltanto.

Non ti farai idolo né immagine alcuna di ciò che è lassù in cielo, né di ciò che è quaggiù sulla terra, né di ciò che è nelle acque sotto la terra.
Non ti prostrerai davanti a quelle cose e non le servirai. Perché io il Signore tuo Dio sono un Dio geloso, che punisce la colpa dei padri nei figli fino alla terza e alla quarta generazione per quanti mi odiano,
ma usa misericordia fino a mille generazioni verso coloro che mi amano e osservano i miei comandamenti.

Porca miseria Geova, non ti incazzare! Vuoi dire che non posso fare neanche un disegnino che non sia arte astratta? Neanche un fiorellino? Un fringuellino? Un pesciolino? Un gattino? UNO SPAGHETTINO?

No. Non solo se credi in queste cose non puoi fare un dipinto o una statua di qualcosa di reale, ma se ne trovi una per caso non puoi neanche fartela piacere troppo. Se lo fai, le conseguenze le pagherai non solo tu, ma anche tuo figlio e i suoi figli e i figli dei suoi figli…e anche i loro figli!
Questa non è la gelosia di un amante affettuoso: è gelosia morbosa, asfissiante, deviata.

Non pronunciare invano il nome del Signore tuo Dio perché il Signore non ritiene innocente chi pronuncia il suo nome invano.

Ho sentito tante di quelle definizioni di “invano” che ormai l’unico modo sicuro sarebbe di non dire mai il nome di Yahweh.
Oh cacchio.

Come sottolineato da Christopher Hitchens, fin qui i comandamenti non hanno nulla a che fare con il “giusto” o la moralità, ma sono ingiunzioni ingiustificate.

Osserva il giorno di sabato per santificarlo, come il Signore Dio tuo ti ha comandato.
Sei giorni faticherai e farai ogni lavoro,
ma il settimo giorno è il sabato per il Signore tuo Dio: non fare lavoro alcuno né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bue, né il tuo asino, né alcuna delle tue bestie, né il forestiero, che sta entro le tue porte, perché il tuo schiavo e la tua schiava si riposino come te.
[
Deuteronomio: Ricordati che sei stato schiavo nel paese d’Egitto e che il Signore tuo Dio ti ha fatto uscire di là con mano potente e braccio teso; perciò il Signore tuo Dio ti ordina di osservare il giorno di sabato.]
[
Esodo: Perché in sei giorni il Signore ha fatto il cielo e la terra e il mare e quanto è in essi, ma si è riposato il giorno settimo. Perciò il Signore ha benedetto il giorno di sabato e lo ha dichiarato sacro.]

Siamo ormai nel pieno del turbinio delirante: “Io mi sono riposato, quindi VI PROIBISCO di lavorare di sabato”! E mi raccomando, state attenti che nessuno in famiglia raccolga dei rametti per il fuoco, perchè la pena prescritta è quella di morte (Numeri 15:32-35). Nemmeno se vi si stanno congelando il figlio e il gatto!
Si vede che Dio ci tiene particolarmente a questo comandamento; è infatti quello che occupa più “spazio” nel Decalogo. Quindi tutti a riposo il sabato. Aspetta…SABATO? Ma non era domenica? Ma…

Onora tuo padre e tua madre, come il Signore Dio tuo ti ha comandato, perché la tua vita sia lunga e tu sia felice nel paese che il Signore tuo Dio ti dà.

Penso che possiamo concordare tutti che il mondo sia pieno di persone che onorano il padre e la madre ma la cui vita non sempre è lunga e felice. E ci saranno anche persone irriconoscenti ed irrispettose che vivono agiatamente e bene. Cos’è, una “bugia bianca”? Una presa in giro?
Come diceva George Carlin, poi, “obbedienza e rispetto non devono essere garantiti automaticamente. Devono essere guadagnati. Dovrebbero essere basati sulla performance dei genitori. Alcuni genitori meritano rispetto, molti no.”

Non uccidere.

Mai sentito parlare di “autodifesa”? O pensato ad una situazione di emergenza? E gli animali (ad esempio quelli sacrificali, prescritti negli altri 603 comandamenti) si possono uccidere? Le piante, i batteri e tutti gli altri esseri viventi?

Il comandamento è così restrittivo che i credenti nel corso dei secoli hanno scelto di prenderlo “con manica larga”, senza farsi troppi problemi ad uccidere quando necessario. O conveniente. O divertente.

Non commettere adulterio.

Non rubare.

Nulla da eccepire. Mi piacerebbe solo che il vecchio Geova non si fosse dimenticato di quisquilie come…non so…la schiavitù? Sarebbe bastato scrivere “Non puoi possedere altri esseri umani” e si sarebbero evitati tanti problemi. Invece la Bibbia è piena di regolamentazioni sulla tratta degli schiavi (anche nei mitzvòt), inclusa la differenza di prezzo tra schiavi maschi e femmine.

Non pronunciare falsa testimonianza contro il tuo prossimo.

La terminologia è vaga, e un qualunque legislatore moderno avrebbe saputo fare di meglio. In questa forma, la falsa testimonianza a favore del prossimo è concessa.

Non desiderare la moglie del tuo prossimo. Non desiderare la casa del tuo prossimo, né il suo campo, né il suo schiavo, né la sua schiava, né il suo bue, né il suo asino, né alcuna delle cose che sono del tuo prossimo.

Tralasciando il fatto che la moglie del prossimo è stata inserita con nonchalance in una lista di “cose” (e così gli schiavi), questa è una pura e semplice repressione della libertà di un individuo: lo “psicoreato” orwelliano. Significa che non sei libero di pensare, neanche involontariamente, a determinate cose. Se lo fai sei impuro, hai “peccato” ed hai quindi bisogno del Signore per redimerti.
E, citando un Benigni ancora sano di mente “Ma che razza di comandamento è? Ma alle donne che gliene frega di desiderare la donna d’altri? E’ un comandamento solo per gli uomini! Come fare un comandamento solo per gli elettricisti. “Non rubare le lampadine da 100 watt”: ai falegnami che gliene frega?” [da “Tutto Benigni”, ’95-’96]
Insomma, il tipo di misoginia di cui la Bibbia è stracolma.

Quest’ultimo comandamento è, come gli altri, espressione di un controllo che il legislatore (chiunque abbia steso questo elenco, e non il fantomatico Dio cui viene attribuito) vuole esercitare sul lettore, sul pio, sul seguace. “Queste sono le regole da seguire, e hai bisogno di noi per seguirle.”

Personalmente, come credo molti di voi e molti altri ancora, non ne ho bisogno. La mia moralità viene da una considerazione razionale delle conseguenze delle mie azioni, ed è di conseguenza un sistema etico che guida le mie scelte piuttosto che una cieca obbedienza.

Sono quindi eretico, poichè  in grado di commettere “αἵρεσις” (haìresis), dal verbo αἱρέω, scegliere. Sono colui che sceglie di pensare con la sua testa, sono quindi fiero di esserlo.

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– Capitan Strozzaprete all’Arrabbiata
[Riddick]

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