La scuola salvaguardi corpo e spirito!
Ho appreso dalla stampa che, nella città di Milano, la Preside di una scuola elementare ha deciso di vietare il digiuno imposto dalle famiglie ai bambini di fede musulmana.
La spiegazione della Dirigente Scolastica è stata che, oltre a non essere contemplato il digiuno dei minori dal regolamento dell’istituto, si sono verificati casi di bambini che sono svenuti a scuola a causa della mancanza di nutrimento, o che non hanno potuto più fare attività sportiva o partecipare alle gite, in quanto, soprattutto nelle giornate più calde, la privazione del cibo e soprattutto dell’acqua è un problema che va ad interferire sul benessere psicofisico dei bambini.
La comunità musulmana, sempre secondo quanto riporta la stampa, pare non abbia condiviso la decisione della Preside, ritenendola una mancanza di sensibilità e una violazione della libertà religiosa.
Come Preside del Cotechismo della Chiesa Pastariana Italiana, in base alle notizie riportate, esprimo a nome mio e dell’APS Ciurma Pastafariana la massima solidarietà alla collega.
Infatti le ragioni da lei esposte ci sembrano chiaramente non un tentativo di limitare la libertà religiosa, ma di salvaguardare la salute fisica e psichica dei minori.
Il diritto alla salute è infatti un diritto inviolabile sancito dalla Costituzione che non può e non deve essere messo a repentaglio da nessun precetto religioso. Una corretta idratazione e una corretta nutrizione sono assolutamente fondamentali per la salute e lo sviluppo dei minori.
Preferiremmo davvero che tutte le scuole, nel conciliare la libertà religiosa con le esigenze degli studenti, abbiano sempre come priorità insindacabile la tutela di questi ultimi.
Cogliamo l’occasione per ricordare agli istituti scolastici che, se aprissero le loro porte al pastafarianesimo, accoglierebbero tra i loro banchi l’unica religione vera, che vede nel benessere fisico e psicologico un valore imprescindibile, libero da condizionamenti e pressioni di ogni tipo e in ogni fascia di età.
A tal punto che il pastezzo pastafariano, ossia l’ingresso ufficiale del fedele nella Chiesa, non può avvenire prima del compimento del 18* anno di età.
Questo per consentire che l’adesione al pastafarianesimo sia frutto di una libera scelta e non di un’imposizione o di un condizionamento inflitto in tenera età.
Ed infine ricordiamo che il pastafarianesimo nutre l’animo e lo spirito perché il nostro Dio non richiede sacrifici e la purezza è adatta all’acqua potabile non alle persone.
E quindi i nostri studenti non patiranno mai la fame perché troveranno sempre, accanto a preziosi insegnamenti, un nutriente piatto di pasta nelle loro preghiere.