Molto spesso i detrattori della contraccezione si appellano a supposti princìpi morali, condannando una concezione edonistica del rapporto sessuale che svilirebbe, a loro detta, la principale funzione riproduttiva.

Partendo dal presupposto che il culto Pastafariano, al contrario, incoraggia a darci dentro a proprio piacere, in camera da letto così come in qualsiasi ambito di vita, ponendo come unico limite il rispetto degli altri, crediamo che dietro al tema della contraccezione e dell’educazione alla sessualità ci sia, per chi la promuove così come per chi la osteggia, una questione molto più grande: la libertà di disporre del proprio corpo e delle sue funzioni, di prendersene cura e di essere al timone delle proprie scelte di vita.

Non è l’edonismo che si vuole ostacolare, ma la libertà di conoscere se stessi e decidere in autonomia se, quando, quanto, come e con chi vivere questa esperienza.

Ecco perché, con la festa dell’Ottaviana (occasione nella quale celebriamo l’Ottavo Condimento) vorremmo portare l’attenzione su quanta libertà il moralismo bigotto ci stia negando.

Soprattutto alle giovani generazioni, che spesso si vedono private di qualsiasi opportunità per sviluppare una maggiore consapevolezza nelle proprie esperienze sessuali, attraverso il sincero confronto con persone qualificate e competenti. E se parliamo di sesso, non ci sembra fonte qualificata chi vi ha rinunciato (per una sua legittima scelta di vita), o chi lo spettacolarizza per esigenze di telecamera (spesso con pessime rappresentazioni in termini di rispetto delle altre persone coinvolte nell’atto), o il sentito dire tra amici.

La Chiesa Pastafariana Italiana a differenza di altre non entra in camera tua per sapere cosa fai come lo fai e con chi lo fai, ma preferirebbe davvero che, se ti va, tu lo facessi in piena libertà e con sufficiente consapevolezza.

Buona Ottaviana, RAmen!

Beverendo Gnocchetto Shardana

Presi(al)dente della Ciurma Pastafariana, Scardinale emerito, Frescovo emerito...un emerito, insomma.