Bisexual Visibility Day – Pride After Pride con Orgoglio Bisessuale
Benvenutə alla nuova rubrica Pride After Pride, in cui al di fuori del pride month daremo il microfono alle realtà rappresentanti le minoranze di genere e orientamento sessuale, perché l’orgoglio dura in media 365,25 giorni l’anno e non solo 30.
E quale occasione migliore del Bisexual Visibility Day per inaugurare questa rubrica?
Abbiamo il piacere di avere oggi ospite Tommaso Mori di Orgoglio Bisessuale (facebook e instagram), pagina social e realtà attiva da ormai alcuni anni nel portare avanti le istanze della comunità Bi, e nondimeno svariati meme di primissima qualità.
Partiamo subito con le domande, iniziando dalla più semplice: cos’è la bisessualità?
La bisessualità è un orientamento sessuale. La definizione più comune è attrazione per più generi: sottolineiamo il fatto che si parli di più generi, e non solo uomini e donne. La bisessualità è inclusiva di tutti le identità di genere, comprese quelle non-binarie.
Quali sono i principali stereotipi sulle persone bisessuali? Quali le difficoltà che si incontrano quotidianamente?
Gli stereotipi sulle persone bisessuali sono spesso basati sulla lettura erronea della bisessualità non come un orientamento completo e a sé stante, ma come uno stato intermedio tra eterosessualità ed omosessualità.
Le persone bisessuali vengono quindi viste come incomplete, indecise, impossibili da soddisfare totalmente e quindi inclini al tradimento.
Gli stereotipi poi variano anche in base al genere. Le donne bisessuali vengono spesso feticizzate e ipersessualizzate, arrivando a casi di bifobia istituzionalizzata come quello della vicenda giudiziaria dello stupro della Fortezza da Basso. In questo caso una donna bisessuale vittima di stupro è stata ritenuta non attendibile in quanto “soggetto femminile fragile, ma al tempo stesso disinibito, creativo, in grado gestire la propria (bi)sessualità, di avere rapporti fisici occasionali, di cui nel contempo non era convinta”.
Gli uomini bisessuali spesso non vengono creduti e sono cancellati: vengono letti come uomini gay senza coraggio di venire allo scoperto. Un altro caso eclatante è quello di Javier Villalta, uomo bisessuale spagnolo, che a distanza di anni dal divorzio è stato condannato da un tribunale a risarcire l’ex moglie per aver mentito sulla propria omosessualità. L’uomo in realtà è semplicemente bisessuale e aveva avuto un regolare matrimonio. Nonostante ciò lo stato spagnolo ha deliberato che lui fosse un uomo omosessuale non dichiarato e la sua esistenza un danno economico per l’ex moglie.
Infine le persone non-binarie vengono stereotipizzate come bisessuali per forza, o viceversa come in contraddizione: alcune persone pensano erroneamente che la bisessualità rinforzi il binarismo di genere e che quindi una persona non-binaria sia ipocrita se bisessuale.
L’effetto di questa invisibilizzazione e bifobia è un maggiore minority stress percepito dalle persone bisessuali che statisticamente genera condizioni di salute psicofisica peggiore sia rispetto alle persone eterosessuali che omosessuali.
All’interno della comunità queer come viene percepitala bisessualità? Ci sono differenze di trattamento rispetto ad altri orientamenti?
Il mondo queer è una casa per le persone bisessuali, ma a volte non è purtroppo esente da casi di bifobia. Alcune persone leggono le donne bisessuali come poco affidabili e inevitabilmente destinate a finire con un uomo; gli uomini bisessuali viceversa come giovani gay confusi che ancora non si accettano; e le persone non-binarie come persone in cerca di attenzione. Questo fortunatamente è un atteggiamento di alcune persone e non di tutte: ci sono grandi esempi di alleanza tra persone bisessuali e il resto della comunità LBGTQIA+, come dimostrano le frequenti collaborazioni di Orgoglio Bisessuale con altre realtà associative all’interno dell’attivismo. Tuttavia, spesso nelle vecchie generazioni e negli ambienti in cui non si fa formazione sui temi della bisessualità, permangono ancora stereotipi da combattere.
Quali sono le discriminazioni che il mondo religioso obsoleto e di maggioranza porta alla vita delle persone bisessuali?
La persone bisessuali vivono una doppia discriminazione, subendo sia la bifobia che l’omofobia.
Questo comporta una marginalizzazione in tanti ambiti, basti pensare a quello lavorativo, in cui le persone bisessuali statisticamente guadagnano meno di persone eterosessuali ed omosessuali.
Oppure a quello relazionale, in cui le persone bisessuali sono maggiormente esposte alla violenza da partner, questo alla faccia di chi sostiene che le persone bisessuali in relazioni con persone etero facciano una “scelta di comodo”.
Anche in ambito sociosanitario mancano spesso servizi adatti e specifici alle persone bisessuali.
In tutto questo le religioni obsolete spesso non aiutano: basti pensare al dibattito sulle coppie dello stesso genere.
La genitorialità delle persone bisessuali non è nemmeno giudicata sulla base delle caratteristiche individuali.
Un padre bisessuale viene giudicato da diverse religioni come un padre accettabile se sta insieme ad una donna.
Lo stesso uomo in coppia con un altro uomo verrebbe giudicato come incapace di garantire una corretta educazione e amore alla propria famiglia.
Le persone bisessuali vengono quindi private costantemente di autonomia e delle condizioni per vivere la propria vita al meglio.
Le religioni obsolete non sono troppo aperte a ciò che non combacia con la loro idea di famiglia tradizionale formata obbligatoriamente da un genitore, una genitrice e una prole partorita dalla seconda e mantenuta dal primo. La famiglia tradizionale pastafariana invece è quella formata da n persone di n orientamenti e generi e la loro eventuale prole (qualunque ne sia la provenienza) che decidono di spendere insieme la propria vita in modo consapevole e consenziente.
Credete che se la società percepisse il concetto di famiglia in modo più pastafariano e meno quadrato e obsoleto le cose potrebbero essere migliori?
Assolutamente si: le famiglie sono tante e i rapporti familiari si costruiscono in tantissime maniere. Ironicamente le persone che utilizzano la religione per difendere la famiglia nucleare spesso sorvolano sul fatto che i testi sacri pullolano di famiglie non tradizionali. Esistono decenni di ricerche che dimostrano che ci sono tante maniere positive e sane di costruire famiglie e legami: è ora di riconoscerlo.
Benché la discussione politica sia ultimamente spostata su altre tematiche, un recente argomento molto importante rimasto irrisolto è quello del DDL Zan contro i crimini di odio per orientamento e genere. Cosa ne pensate di questo Disegno di Legge? Come sono trattate le persone bisessuali?
Noi lottiamo attivamente per il DDL Zan: lo riconosciamo come uno strumento non perfetto ma comunque come una battaglia da percorrere. Il DDL Zan di per sé ha diversi limiti: si basa principalmente sulla punizione di un reato più che sulla prevenzione, ed è stato evidentemente scritto con una prospettiva monosessuale. Il testo presenta infatti una lettura quantomeno binaria del genere che per noi in quanto persone bisessuali è limitante. Infine il DDL ZAN non è adeguatamente inclusivo nei confronti delle persone asessuali. Queste sono solo alcune lacune. Ciò nonostante riteniamo importante partecipare a questa lotta politica perché è da troppo tempo che le persone LGBTQIA+ in Italia sono prive di tutele. Non solo: in un momento storico in cui i movimenti LGBTQIA+fobici sono in forte crescita ritengo che sia vitale rispondere in maniera compatta, prendendo l’occasione di questa lotta per fare rete ed abituarsi ad una pratica sempre più necessaria di attivismo militante. Detto ciò l’attivismo bisessuale non è monolitico ed all’interno della comunità esistono tante posizioni diverse, sia a favore che contro, che noi rispettiamo.
C’è qualcos’altro che volete dirci? Fatevi una domanda e datevi una risposta.
Che progetti bollono in pentola? Questo Sabato 25 Settembre abbiamo organizzato Marciabbì, la prima marcia Bi+ di Napoli. Un evento storico che ci porterà a marciare per le strade di Napoli dove Orgoglio Bisessuale è nato: cammineremo insieme per chiedere maggiori diritti e visibilità per le identità bisessuali e non-monosessuali. Invitiamo chiunque a unirsi alla nostra marcia per lottare con noi!
Grazie mille Tommaso!
Invitiamo quindi ogni pirata campano e non solo a partecipare sabato alla Marciabbì, in piazza del Plebiscito alle ore 15.30, e già che sarete a Napoli, perché non fare anche un salto a Ceci n’est pas un blasphème, il Festival delle Arti e della libertà d’espressione presso il PAN di Napoli, che andrà avanti fino al 30 settembre!
Tutte le info su articensurate.it