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IV Raduno Nazionale
11 Settembre 2015 @ 12:00 - 13 Settembre 2015 @ 23:00
Venerdì 11 settembre:
Un primo manipolo di pirati raggiunge Firenze nelle tarde ore del pomeriggio: le guide organizzative del raduno, certo, ma anche pirati mossi da incontenibili entusiasmi, ansiosi di conoscere, mangiare, bere e pronti a fornire braccia e occhi per quanto il daffare rendesse necessario.
Luogo di culto prescelto per il primo ristoro e i primi riti di accoglienza, un ristorante con nome promettente: L’è maiala. Nome ignobilmente censurato dall’ufficio permessi affissioni: purtroppo la maiala è un animale femminile bistrattato.
La cena è stata felicemente interrotta dall’arrivo rumoroso di parte della ciurma milanese, in ritardo a causa di inevitabili tentazioni mangerecce assecondate durante il tragitto. I pastafariani già a tavola hanno reagito piratescamente: non hanno aspettato e nel frattempo hanno gustato ogni ben di Spaghetto. RAmen!
Sabato 12 settembre.
La mattina va a tutta birra.
In allegro disordine, i pirati radunanti sono giunti da ogni dove presentandosi all’ispezione del Presidente, della Tesora e della ciurma organizzativa sfoggiando paramenti e accessori di invidiabile bellezza. La verifica delle iscrizioni, con conseguente distribuzione di badge e magliette, è stata quindi un piacevole pretesto per scambi Yo-Ho di frasi tipo: “Ma sei proprio tu?”, “Che bel copricapo!!!”, “Per gustosità dello Spaghetto! Sei molto più bella dal vivo” [questo complimento era indirizzato alla scrivente che ne assicura memoria per quando sarà vecchia decrepita e vivrà di ricordi].
A ora di pranzo le urla festanti dei pirati hanno cominciato a essere tali che il Prodigioso Spaghetto Volante ha voluto dare prova di essersi svegliato o momentaneamente distolto dalla visione perpetua dello striptease vulcanico. Infatti, un drappello di pirati, riunito per la dose quotidiana di carboidrati presso un ristorante del centro, titolato alle palle d’oro, ha scorto in un prezioso ornamento di ceramica affisso nel locale un’evidente raffigurazione del Prodigioso. E ne diamo testimonianza fotografica.
Il birracolo è stato annunciato agli altri radunanti che ne hanno parlato concitatamente durante i 30 minuti di percorso a piedi [ahi, i piedi!] dall’ostello al Puzzle, la Galleria di Arte Lavorativa presso cui si è svolta l’assemblea dei soci: qui tutti hanno compreso ancor più chiaramente che il IV° raduno pastafariano non era opera di sprovveduti mascherati in cerca di sbornie e avventure, bensì l’incontro più importante dell’anno, programmato da un’associazione religiosa attiva e decisa ad ottenere il riconoscimento da parte dello Stato. Durante l’assemblea è stato siglato un decisivo patto liturgico tra la chiesa pastafariana italiana e quella tedesca: il nostro Pappa, Capitan Pizzocchero, e il capo della chiesa pastafariana tedesca, Bruder Spaghettus, hanno sottoscritto il pastasse Roma-Berlino.
Illustrate le prossime imprese associative [continuazione delle Tip, la difesa della legge 194, libertà di scelta sul fine vita], presentate nuove iniziative di sostentamento cassa [shop on line, vendita di pacchi pasta marcati CPI], la Tesora ha sintetizzato il resoconto di bilancio: stiamo diventando sempre più numerosi, ma dobbiamo diventare più ricchi. Ci servono avvocati. Tutto questo lei lo ha spiegato meglio.
Abbiamo quindi raggiunto il ristorante Ideal per celebrare a panze spalancate la più sublime delle cene, la maiultima cena pastafariana.
In una sala cuppolata, abbiamo tracannato come dentro a un gigante scolapasta. I frescovi e gli arcifrescovi si sono riuniti intorno al Presidente Miglianti; con forchette, birre e mani aperte sul cibo più vicino, e ne hanno ascoltato il solenne invito: «Fittelli, mangiate, bevete e arrembate!».
La cena si è conclusa a spirito amabile, gaio e robusto. Infilate le candele nei colli di birra, si era pronti per la fiaccolata pastafariana, che ha reso omaggio ai lumi della scienza. I pirati si sono concentrati in piazza dell’Unità e, passando per le vie del centro, hanno raggiunto piazza dell’Indipendenza dove si è celebrata la messa conclusiva, allietata da pastezzi di massa e nuove fonduzioni.
La fiaccolata ha segnato un momento liturgico importante. [inserisci foto] A differenza degli arrrrhembaggi che tradizionalmente i pirati fanno delle loro città, conquistandone le strade, con i colori dei propri abiti sacri, provocando la sonnolenza dei cittadini e sconvolgendone le abitudini, la fiaccolata ha avuto una connotazione prevalentemente religiosa. L’evento inoltre era autorizzato dalla Questura di Firenze: chi desidera essere riconosciuto dalla Stato intesse con le sue Istituzioni quelle relazioni normalmente possibili per le altre organizzazioni religiose. La fiaccolata, quindi, proprio nel rispetto delle procedure burocratiche intraprese per il buon fine dell’iniziativa, ha sperimentato e testato, provocato in certo senso, la disponibilità degli amministratori a includere realmente la differenza culturale nella vita cittadina di Firenze. Veni, vidi, pici!
I canti, l’allegria, il coinvolgimento dei passanti e degli avventori sorpresi dalla ciurma in cammino hanno riempito gli occhi dei presenti di viva luce. E ancora una volta, il Prodigioso Spaghetto Volante ha palesato la propria pennedizione, facendo rinvenire sul cammino un cartello segnaletico recante effige di pesce, simile a liscafisso. Tripudio esultante: Birreluja! Birreluja! [inserisci foto]
In piazza dell’Indipendenza il raduno piratesco si è raccolto intorno a diversi celebranti: il Priore di Roma che ha inaugurato la liturgia, il Profeta ovvero Capitan Rocco Penitenziagite, Capitan Pastelli e altri minestri di culto.
L’estasi pastafariana, come è noto, si manifesta con i sintomi della sbronza. E una frittella che si distingue per la sua accesa fede è stata rapita in spirito. L’Olionese ci dà diretta testimonianza dei prodigi consumati intorno all’accaduto:
«Durante la presina di Firenze, dove le ciurme provenienti da tutta Europa hanno tenuto alto l’onore dei Pirati, ovviamente non potevano mancare dei feriti dopo ore e ore di battaglia! Ho avuto così l’onore di assistere ad un ennesimo miracolo del Prodigioso: mentre con un manipolo di baldi proteggevo una Confrittella ferita gravemente da rum di pessima qualità, il Prodigioso ci è, stranamente, corso in aiuto mandandoci a nostra insaputa un carro medico che noi abbiamo ovviamente ignorato (non essendo avvezzi ai miracoli del Prodigioso non riusciamo a coglierli come i nostri colleghi delle altre religioni che riescono a vederne anche nelle pisciate dei cani)! Per fortuna il Prodigioso non ha demorso ed ha più banalmente dato l’illuminazione ad un Confrittello presente: “Che sia da chiamare l’ambulanza?”
La Confrittella ansimante, non si sa se per le ferite o per altro, si è strenuamente opposta a questa scelta: “E se arrivano anche le guardie dell’alcalde? Se i nostri nemici tentassero una sortita? Se il re cominciasse a cannoneggiarci?”
“Non temere – risposero gli impavidi – anche noi siamo dotati di cannoni!” e sprezzanti del pericolo hanno acceso un fuoco per attivare i soccorsi!
All’arrivo di questi, con la tensione alle stelle, il terrore che ci inchiodava al terreno (scosso tra l’altro da un piccolo terremoto-scherzo del Prodigioso: è incorreggibile!), grande è stato il nostro stupore al sentire le parole del nostro salvatore: “SALUTE A VOI CONFRITTELLI!”
Si trattava nientepopodimenoche di Matteo Solenni Mugnaini, mitico co-fondutore del RiSoPast, il famosissimo organo di soccorso Pastafariano!
Dopo aver condito la nostra Frittella ed avvolta nella carta argentata ce l’ha tenuta in forno per 4 ore (“il segreto è la cottura lenta”, ci ha confidato) dopodiché, aggiustata di olio e sale, ce l’ha restituita in forma e croccante come non mai! Sia dunque brodo al Prodigioso e ancora grazie al nostro chirurgo di bordo! AHRRR!»
13 settembre
Pochissimi si sono accorti del terremoto: raduni pastafariani generano sonni profondi.
Poco dopo colazione [alcuni hanno avuto la forza di ingoiare chili di uova strapazzate], i pirati pastafariani si abbracciavano, si baciavano, cantavano e ballavano ancora riuniti sulla terrazza dell’ostello.
La sacher messa, officiata dal Profeta, è cominciata con le parole di saluto del pastefice massimo, Capitan Pizzochero. Bruder Spaghettus ha quindi annunciato l’ennesimo prodigio: durante la notte, lo stendardo tedesco ha subito una modifica grafica, abbandonando ogni riferimento alla chiesa tedesca e apparendo con la dicitura “Chiesa Pastafariana Italiana”, prova evidente del fatto che il Prodigioso Spaghetto Volante voleva che lo stendardo tedesco restasse in Italia, come ulteriore vincolo di reciproca amicizia.
La sacher messa è stata onorata dalla presenza della Pappessa Medusa Maro, che ha letto il giuramento dell’Ordine di Santa Penelope, tratto dal Loose Canon, affiancando il nostro amato Pappa.
La nomina dei Frescovi, non più autoreggenti ma reggenti, in pieno possesso delle facoltà piratesco-pastafariane, ha diffuso tra i frittelli gioia e letizia. Pastrimoni, pastezzi e finalmente il gaudio del pranzo, durante il quale i pirati hanno condiviso progetti, esperienze e obiettivi pannocchiali.
E poi… uno ad uno hanno salpato verso i propri porti.
Qualcuno è certo di riuscire già ad avvistare, come un faro nella notte, il V° raduno pastafariano: agosto 2016, ultima settimana, Salerno.