Salmoni Pastafariani: Presentazione
Salmoni sulle avventure di Buon Pirata: nasce inizialmente con la necessità di raccontare il mondo Pastafariano al gruppo facebook della Pannocchia di Treviso.
È uno strumento con cui spiegare il Cotechismo, parlando il linguaggio con cui ognuno di noi si imbatte navigando nel mare dei nostri siti e raccontando il Pantheon che tutti noi amiamo.
Pirati, tesori e galeoni, si mescolano a spaghetti, polpette e birra, ma al di sopra di tutto teiere, unicorni e, naturalmente, il Prodigioso Spaghetto Volante.
Ecco quello che il protagonista vivrà, trovandosi a vagare per i Sette Mari in una continua ricerca, vuoi di una ciurma, vuoi del Governatore di Maracaibo, di cui ne è innamorato.
E questa ricerca cos’è se non quella nostra personale nel mondo reale rapportandosi con gli altri?
Buon Pirata così salpa da un’isola all’altra. E queste isole somigliano moltissimo a quelle della mia infanzia, quelle della Laguna di Venezia, di cui prendo le caratteristiche e le leggende, trasformandole ad uso della narrazione.
L’infanzia è anche il target, le storie sono pensate per i bambini, o come dico io, al bambino che abbiamo in fondo al cuore. A loro è destinata la morale finale, come nelle fiabe di Esopo e dei Grimm, l’unico vero tesoro da scoprire.
Anzi in alcuni casi vengo aiutato proprio da Asia, la figlia di una confrittella, prima fan di Buon Pirata, che non smetterò mai di ringraziare. La scelta dei nomi degli amici del protagonista, alcune situazioni e pure lo svolgimento di qualche storia, nascono dalla sua fantasia. Così avremo la cagnolina Rosetta e il pappagallo Tu Chitti, ed anche serpenti, tucani ed isole piccolissime. E comunque, badate bene, io vado ad ingrossare le fila di più illustri scrittori che chiedono aiuto all’infanzia per lo svolgimento dei loro racconti: da Lewis Carrol a J.K. Rowling.
Lascio infine la parola a Buon Pirata, un poco magico, un poco vagabondo, che vi saluta alla sua maniera:
“Ahrrrr …”