Succede in Pakistan
Tre blogger pakistani arrestati dalle autorità per blasfemia
25 marzo 2017
Tre blogger pakistani sono stati accusati di blasfemia, un reato punibile con la morte, da un tribunale antiterrorismo di Islamabad.
Il 24 marzo, agenti della polizia e funzionari del governo hanno riferito che le accuse erano rivolte contro due blogger della città di Karachi, nel sud del Pakistan, e uno di Islamabad.
Gli stessi ufficiali hanno dichiarato che gli imputati erano già stati arrestati nella settimana e che sono sati trattenuti per sette giorni mentre si indaga la loro attività online.
Un agente, che mantiene l’anonimato, ha riferito che uno dei blogger, con lo pseudonimo Allama Ayaz Nizami, aveva un seguito di 12.000 follower. Secondo le autorità, anche i computer portatili dei sospettati sono stati sequestrati per essere analizzati.
L’arresto è la prima conseguenza dell’annuncio del 14 marzo del Primo Ministro Nawaz Sharif, che ordinava che qualunque contenuto “blasfemo” su social media fosse rimosso o bloccato: ha anche aggiunto che i responsabili di questi contenuti saranno “severamente puniti”.
La blasfemia in Pakistan è un reato che può portare anche alla pena di morte. È una questione molto scottante in una nazione dove decine di persone sono state assassinate per accuse di blasfemia, secondo il Centro di Studi per la Ricerca e la Sicurezza.
L’Associated Press riporta che almeno altri cinque blogger sono stati precedentemente accusati di aver insultato l’Islam e sono tutti fuggiti dal Paese in seguito a minacce di morte.
Secondo i blogger, le accuse erano una rappresaglia contro le loro critiche nei confronti dei militari e delle agenzie di intelligence.
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Traduzione a cura del gruppo CPI – Interpreti e Traduttori