Lettera dei Ministri di Culto Pastafariani a La Repubblica
Gentilissima redazione di ‘La Repubblica’,
scriviamo in qualità di Ministri di Culto della Chiesa Pastafariana Italiana in merito a quanto asserito dal vostro Pietro del Re in un recente articolo intitolato “Olanda, negata a pastafariani definizione di religione: niente foto con scolapasta in testa sui documenti”.
Già nell’occhiello i nostri correligionari dei Paesi Bassi vengono definiti “setta olandese”: di ciò non vediamo il motivo.
Con il termine ‘setta’ si è soliti indicare dei movimenti filosofici “settari“, cioè con caratteristiche di esclusività e di separazione rispetto ad altri movimenti, e in genere con ben altre finalità rispetto alla scientificità e all’esercizio del pensiero critico propri del nostro credo.
Ricordiamo inoltre che la Chiesa pastafariana olandese già nel 2016 era stata riconosciuta dallo Stato come associazione religiosa. Questo confligge con la sentenza del giudice riportata nel vs. articolo. Sono contraddizioni che ci si aspetta di trovare laddove le Istituzioni civili pretendono di regolare con delle leggi ciò che può e che non può essere oggetto di culto e venerazione.
Ciò non dovrebbe succedere in uno Stato laico, che dovrebbe rimanere equidistante da tutte le religioni, senza discriminarne/privilegiarne per legge alcune rispetto ad altre.
Anche nel nostro Paese, nel novembre 2014, la Chiesa Pastafariana Italiana si è costituita come associazione religiosa non lucrativa. Il nostro scopo, esplicitato nello Statuto dell’associazione, è quello di chiedere che lo Stato riconosca il Pastafarianesimo come culto. Perché, piaccia o meno, la nostra è una religione proprio come tutte le altre.
La definizione di parodia spesso utilizzata per etichettare il Pastafarianesimo risulta insufficiente per descriverne la complessità. E’ questa la conclusione a cui sono giunti persino studi antropologici (ci risulta che il dr. Jacopo Ranzato vi abbia scritto per precisare la questione) e che vi ha illustrato con grande profondità di analisi la nostra Pappessa.
Forse qualche differenza rispetto ad altre religioni c’è: non abbiamo dogmi né imperativi morali a cui obbedire, esiste un rito di iniziazione, il Pastesimo, ma al fedele non è fatto obbligo di parteciparvi. Anzi, ai Ministri di Culto pastafariani è del tutto esclusa la possibilità di pastezzare infanti e persone non in grado di intendere e di volere. Per aderire al nostro credo non chiediamo di rinnegare eventuali precedenti religioni, né di sapere tutto riguardo al Pastafarianesimo, né di credere in Dio, né tantomeno di versarci dei soldi.
Poche righe più in basso, ci definite addirittura “conventicola”.
Ora, con il termine ‘conventicola’ in italiano – definizione della Treccani – si intende: “Adunanza segreta di poche persone, solitamente per fini disonesti; più genericam., accolta di persone che perseguono un fine comune ma con intenti settarî”.
Del Re ci accusa dunque di essere una “adunanza segreta”, quando la nostra attività è presente su internet e reperibile da chiunque.
Riteniamo curioso che vi sia venuto in mente di associarci ad una setta segreta. Non ci siamo offesi, perché i pastafariani non sono permalosi e non si offendono neppure davanti a chi bestemmia il loro Dio (Dioscotto è la nostra campagna per l’abolizione delle leggi contro la blasfemia). Riteniamo, piuttosto, che l’unica spiegazione di un tale modo di porsi da parte di un giornale come il vostro, che ha fatto di tolleranza e laicità delle bandiere, sia da ricercarsi in una sostanziale ignoranza in materia di pastafarianesimo.
Per questo motivo vi invitiamo a pubblicare una rettifica e vi rendiamo nota la nostra disponibilità a colmare le evidenti lacune che affliggono il vs. giornalista.
Potete contattarci a questo indirizzo di posta elettronica, oppure tramite la pagina facebook della Chiesa Pastafariana Italiana.
Ancora meglio, saremmo onorati se veniste a farci visita al nostro prossimo raduno nazionale, che si terrà ad Anzio dal 30 agosto al 2 settembre. Il tema del raduno sarà la campagna “Liberi Verso il Vulcano” per la libertà di scelta sul fine vita, in collaborazione con l’Associazione Luca Coscioni.
In attesa di un riscontro, porgiamo i nostri più sinceri saluti e inviamo le nostre più unte pennedizioni. RAmen
I Ministri di Culto della Chiesa Pastafariana Italiana