Cose ben più idiote di Halloween
Gliene hanno dette di tutti i colori: da “americanata” “immensa idiozia” e “monumento all’imbecillità” sino a “osanna al diavolo” e causa del malessere delle giovani generazioni.
Poi si sono messi il cappotto per andare ad assembrarsi nei loro luoghi di culto, “miracolosamente” scampati all’ultimo DPCM, ad intonanare formule magiche nella speranza che il loro amico immaginario li riavvicini il più tardi possibile a chi non c’é più.
Se conoscessero un po’ di storia saprebbero che Halloween non è una festa di importazione: tracce delle sue origini sono radicate in ogni regione d’Italia e risalgono ad antichi culti, prima che uno in particolare (no spoiler) si mettesse a parodiarli tutti nel tentativo di acquisire il monopolio delle anime, uscendosene con un remake a nostro avviso ben più lugubre dei precedenti.
Se conoscessero un po’ di epidemiologia, saprebbero che le loro invocazioni quest’anno sarebbe meglio farle da casa ed evitare il più possibile i contatti umani.
Come facciamo noi pirati: stasera con le nostre famiglie ci dedicheremo a corpose libagioni per onorare una delle nostre Feste, quella che vanta numerosi tentativi di imitazione.
E ce ne staremo a casa, perché sappiamo che non c’è luogo di culto o formula magica che tengano: se non stiamo attenti il virus può bussare a tutte le porte, e non è mai per chiedere qualche dolcetto.
Buon Halloween!