La Pappessa rapita! O no? Al via la campagna #IamPiccante
Pappessa Scialatiella Piccante I si è chiusa in ritiro spirituale e rifiuta di dare informazioni su un video diffuso Domenica 24 Novembre 2019 dal canale YouTube Obrońcami Krzyża i Matki Świętej (Difensori della Croce e della Santa Madre).
In tale video in la guida spirituale dei Pastafariani risulterebbe ostaggio di quattro individui incappucciati, che definiscono la comunità di fedeli da lei timonata “banda di sacrileghi ubriaconi“.
Il tutto ridoppiato in lingua polacca, con voce contraffatta e sottotitoli in Italiano.
Inizialmente la Pappa ha riferito che si trattava dell’estratto di un film cui aveva partecipato e mai terminato.
Poi ha tranquillizzato i fedeli a lei più vicini sul proprio stato di salute.
Infine sono circolate altre voci.
Molto probabilmente la nostra Pappa ha subito un attacco.
Perché un vecchio video è stato contraffatto e doppiato in quel modo?
Figure non meglio identificate intendono sminuire la sua figura e il ruolo della Chiesa Pastafariana Italiana nella promozione delle libertà individuali?
C’è persino chi insinua che sia accaduto per davvero e che per omertà lei non confermi.
A noi sembra uno scherzo. Ma di evidente dubbio gusto.
La Pappessa è libera. Sta bene. Mangia e beve come sempre.
Ma chi vuole compromettere la sua immagine? E perché?
Intanto, per darle sostegno, pur nella totale confusione di informazioni e scopi, abbiamo lanciato la campagna
Aggiornamento del 3 Dicembre
Molto è successo da quando è iniziata la campagna #iampiccante.
Innanzitutto: solidarietà. Un collettivo di artisti, subvertisers che già avevamo conosciuto per omaggi creativi alla nostra campagna Dioscotto ha scatenato la propria arte per omaggiare la Pappessa, invadendo le pensiline in giro per l’Europa.
Londra è stata la prima ad essere colpita. Nottetempo sono apparsi poster come i seguenti, ad opera di artisti come Hogre, DoubleWhy, Frad, Guerrilla Spam, Furett, Ceffon, Illustre Feccia, Special Patrol Group.
Nei giorni successivi, a Londra arriva la mobilitazione: il 27 Novembre un gruppo di persone si presenta sotto il Consolato Polacco al grido di #iampiccante, con tanto di maschera della Pappessa.
Infine, l’onda di solidarietà della Pappessa raggiunge la fonte, il Paese dove tutta questa vicenda ha avuto origine: compaiono poster di solidarietà #iampiccante anche a Varsavia, nel cuore della Polonia.
“Non è ancora dato di sapere in quali originarie circostanze il frammento video rilanciato su YouTube sia stato realizzato e con quali scopi. La Pappessa ha ragioni per non precisarlo in questa fase.
Certo è che artisti e attivisti si sono appropriati della circostanza per farne qualcosa di “piratesco”. Rispondendo alla campagna #iampiccante ci stanno cogliendo completamente di sorpresa, stanno diffondendo elementi della nostra cultura religiosa reinterpretandoli nelle battaglie di libertà a loro più care.
In questo ci spingono, oltre la beffa, a interrogarci sui fondamentalismi, ma anche sul potenziale del pastafarianesimo come strumento di indagine nel mondo religioso. Cosa si può dire o fare?
Gli artisti aderenti stanno usando il pastafarianesimo e l’immagine della Pappessa colpita dalla diffusione del video, per pronunciarsi sulla blasfemia, sull’amore non eterosessuale, sulla religione in quanto potere.
Conosciamo solo alcuni degli artisti che hanno risposto alla campagna #iampiccante perché hanno già sostenuto Dioscotto.
Non conosciamo invece gli attivisti che hanno indossato la maschera della Pappessa e che hanno promosso il pastafarianesimo per sostenerne le cause. Non conosciamo gli altri autori dei manifesti. Supponiamo siano vicini ai subvertiser pennedetti.
Nell’attesa che la trama si dipani, un bel regalo dai ssubvertisers: al link seguente troverete tutti i poster realizzati per la campagna da scaricare il full HD. Gli autori li donano all’umanità nella speranza che sempre più muri, ponti e pensiline si uniscano al coro di #iampiccante.
Aggiornamento del 5 Dicembre
Non si ferma l’ondata di solidarietà che unisce uomini e donne solidali alla nostra Pappessa al grido di #iampiccante.
Segnaliamo questo articolo uscito sul blog Marketing Przy Kawie (Caffè Marketing), principalmente perché polacco, del Paese europeo maggiormente implicato in questa fumosa vicenda.
Il gesto dei cartelloni affissi per le vie di Varsavia ha, in questo articolo, una chiara rivendicazione: si tratterebbe dei subvertiser Special Patrol Group, un gruppo autoctono e, a quanto pare, particolarmente sensibile alle cause sostenute dalla nostra Chiesa.
(clicca qui per leggerlo,
ma se non sai il polacco ti avverto: non capirai molto)
Il secondo contributo invece assume di nuovo le fosche tinte dell’estremismo religioso: sulla pagina Facebook della CPPP – Chiesa Pastafariana di Padova e Provincia compare infatti oggi alle ore 13:49 un video intitolato KARASCIÒ (#iampiccante) prodotto dalla setta pastafariana dei Quintariani, “seguaci dell’ortodossia del Quinto Condimento” e introdotto non si sa bene come nella pagina della Ciurma Pastavina.
Lo riportiamo nel nostro canale ufficiale YouTube per dovere di cronaca, pur prendendo come Chiesa le distanze dai metodi coercitivi di questo gruppo.
abbiamo rapito il gran sacerdote Piotr Natanek in rappresaglia al barbaro rapimento della nostra amata Pappa Scialatiella Piccante Prima!
dichiarano i Quintariani, mentre agitano un mazzo di peperoncini sopra la testa di una persona legata e incappucciata come gli estremisti nel famigerato video di rapimento della Pastefice Massima.
L’unica cosa che noi pastafariani non tolleriamo è l’intolleranza, abbiamo deciso di intraprendere questa azione feroce per dimostrare la nostra forza e per avvertirvi noi non avremo mai a che fare con gente digiuna.
Ai nostri lettori la visione del video e le opportune considerazioni.
Noi ci limitiamo a ribadire ancora più forte #iampiccante e a fornirvi aggiornamenti caldi caldi!