Lo dice la scienza… o no? Guida di sopravvivenza – Livello 2: ninjas & robots
Sull’attenti soldato! É tempo di riprendere il tuo addestramento di sopravvivenza. Vediamo di capire come funziona veramente la letteratura scientifica, così capiremo come uscire vivi dalla giungla della disinformazione anti-scientifica. E ricorda, la disinformazione uccide.
Ora é importante capire a quale fonte approvvigionarsi, come riconoscere di chi fidarsi, perché di trappole ce ne sono molte e in particolare affronteremo i temibili Ninja Zombie Serpentuti e i Gemelli Robot Malvagi di cui abbiamo parlato nello scorso articolo. E non temere per la fine di questo articolo saprai dove trovare notizie affidabili, non solo come evitare il fuoco nemico!
Iniziamo. Ricordi l’articolo su come funziona il metodo scientifico? Bene, l’importante è capire che non conta nè la firma nè il camice bianco, quel che conta è l’esperimento. Bisogna andare a leggere quello che è stato fatto, non cosa ne pensa chi l’ha fatto.
In pratica: il signor Hawkenstein è un ricercatore, ha fatto il suo bell’esperimento per dimostrare che puó individuare l’insetto spiaccicato sul parabrezza partendo dalla macchia (ricerca valsa un ignobel) raccolto dati, refutato l’ipotesi nulla (e se non sapete cosa questo significhi leggete qui prima di continuare). Ora, visto che non riesce a dimostrare che la sua ipotesi è sbagliata, c’è una sola cosa che può fare per seguire il metodo scientifico (e gonfiare il suo curriculum vitae) e non é prendere un gatling e caricarlo a coleotteri da puntare sulla sua monovolume. Deve pubblicare un articolo che spieghi al mondo la sua ipotesi e i dati che la dimostrano. E sia chiaro: l’unico motivo per cui Hawkenstein non dovrebbe pubblicare quel che ha scoperto su una di queste riviste è perchè in realtà è anche lui uno zombie ninja pieno di serpenti! C’è una sola cosa che può capitare a chi pubblica una ricerca estremamente controversa, che sovverta ogni precedente nozione scientifica e vada contro il consensus degli altri scienziati: diventare ricco, famoso e entrare nella storia, magari con un nobel in tasca.
Einstein ha fatto così, ha dato torto a Newton sulla gravità, riscritto la cinematica. Risultato? fama sempiterna, icona pop, Nobel.
Science, Bitch!
~fan di Breaking Bad che sbaglia una citazione
Ok, va bene, teorie storiche si possono smerdare, ma che succede a prendersela con i poteri forti del mondo moderno? Succede che la scienza bada solo ai fatti e le tue ricerche verranno pubblicate comunque, non importa quanto sia potente quello a cui pesti i piedi.
E per dimostrarlo citeró uno scienziato eroico, al quale tutti dobbiamo tantissimo, anche se pochi lo sanno. Il suo nome é Patterson.
Lo ricordiamo sia per meriti scientifici che per averci salvato dal piú grande avvelenamento di massa della storia conosciuta.
Dal punto di vista scientifico possiamo citare la datazione del nostro pianeta come nato 4.5 miliardi di anni fa, un atto che ha messo un altro chiodo nella bara dei miti primordiali sulle origini. Si, lo so, per i pastafariani il mondo é nato oggi e si limita a sembrare vecchio, ma non é uno dei miti primordiali, dopotutto.
Come é stata datata la terra? É stato un dottorando in geochimica, che ha misurato il decadimento del piombo in campioni estratti da meteoriti. Il suo nome é Clair Patterson.
Sono serviti anni, perché tutte le sue rilevazioni risultavano contaminate dal piombo presente nell’atmosfera. Per farlo ha dovuto eliminare ogni fattore di contaminazione ambientale, e quindi ha dovuto aspettare che uno scienziato creasse la prima “ultra-clean room” della storia della scienza. Che scienziato? Il suo nome é Clair Cameron Patterson!
Ora immaginate di essere al suo posto: ha appena scoperto che l’atmosfera é piena di piombo. Piombo recente. E riesce anche a rintracciarne l’origine: la benzina. C’é un motivo se oggi la chiamiamo «senza piombo» e il suo nome é Clair Cameron Patterson!!!
Ovviamente aveva contro l’intera industria petrolifera. Ha dimostrato che il piombo nella benzina era un inquinante di origine non naturale. A quel punto le multinazionali malvage hanno creato uno gemello robot malvagio per uccidervi (tal Kehoe) mentre cercavano di isolare Patterson accademicamente e di fargli mancare i fondi. La campagna é durata anni, ma alla fine l’ha avuta vinta!
Perché mentre l’industria petrolifera era armata solo di miliardi, lui dalla sua aveva i fatti.
Lui non era Rambo, era proprio Terminator. È entrato nella storia e lo ricorderemo per sempre come un grandissimo eroe della scienza.
IL SUO NOME É… va beh, ormai lo sapete.
State attenti! Ho dati scientifici e non ho paura di usarli!
~Terminator alla lobby del petrolio
Ma la parte importante é che nonostante tutte le battaglie e il fatto di star sfidando proprio i poteri piú forti in assoluto, i petrolieri, le sue ricerche sono state pubblicate. Ma come? il complotto plutogiudaicomassonicosatanista non é intervenuto (a parte che sui fondi)? erano in vacanza evidentemente. Per piú di un decennio.
Va detto che pubblicare una ricerca non è proprio una passeggiata, ma è così per un buon motivo: prima di pubblicarla si applica il metodo scientif del “hai controllato se hai sbagliato?” un’altra volta, con un meccanismo chiamato peer review. Il processo preciso varia da rivista a rivista, ma ha un punto fondamentale: si va da (almeno) un esperto del campo e questo legge il tuo pezzo. Prima che possa essere pubblicato si dovrá valutare se quel che dici segue dai dati che presenti, se hai applicato correttamente il metodo scientifico, se ci sono strafalcioni ortografici e pure se le figure sono allineate per bene (davvero? si, davvero!!!).
Tutto questo in forma anonima, perchè nella scienza non importa nè chi sei nè come ti chiami o quanto sei famoso. Conta solo quel che puoi dimostrare.
Ma attenzione, anche qui è pieno di trappole, di riviste farlocche. Insomma, ancora una volta occhio al tuo gemello robot malvagio! Le riviste farlocche sono appunto finte riviste che però hanno un nome pomposo tipo “Academic and Scientific Publishing” e che si fanno pagare da autori senza scrupoli in cerca di curriculum facile o di un “patentino” per vendere un libro dicendo “sono tutte ricerche pataccat… errr… pubblicate!”.
Ma il tuo gemello robot ha un punto debole: basta controllare la carta d’identità, c’è scritto “gemello robot cattivo”. Per le riviste invece, basta andare a verificare il loro “impact factor”, un semplice valore numerico che rappresenta quanto una rivista abbia avuto impatto sulla comunità scientifica. Insomma, basta cercare il suo nome qui sopra: http://www.citefactor.org/ e guardare qual’è il suo “impact factor”. Tutto qui. Le riviste farlocche tendono ad averne uno basso ai limiti dell’inesistenza.
E ora come promesso veniamo alle fonti affidabili.
Ci sono dei veri e propri motori di ricerca che mettono a tua comoda disposizione piú materiale scientifico di quello che si puó leggere in una vita intera su ogni argomento immaginabile. Una eldorado nel mezzo del mare di stronzate che inondano questa giungla.
Incominciamo dal settore medico:
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/guide/
https://europepmc.org/
Genetica, medicina, farmaci… tutto quello che riguarda la tua salute probabilmente lo trovi qui. Il primo é americano, il secondo é europeo, entrambi fornitissimi.
http://psycnet.apa.org/index.cfm?fa=search.defaultSearchForm
Il database di articoli scientifici curato dalla APA (Associazione Psicologi Americani). Se il tuo psichiatra dice che é un seguace di Freud indirizzalo qui, ha tanto da imparare. Si é perso almeno un secolo di sputtanamenti a partire da Popper e Feynmann.
Per la Fisica invece:
http://inspirehep.net/
Database fisico curato dal CERN, principalmente tratta fisica “delle alte energie”… in pratica quello che succede quando prendi cose tanto piccole e le sbatti insieme tanto forte.
http://arxiv.org/
Questo é giá una cosa un pó particolare: é un database di pubblicazioni open access in “preprint” tutte a tema matematico e fisico. In pratica ci sono articoli lí sopra che non hanno ancora passato una peer review, quindi attenzione, potreste pestare una mina inesplosa. Ma non temete: si puó cercare il titolo su un motore di ricerca per saperlo. Inoltre la maggioranza degli autori mette lí le sue bozze E poi fa pubblicare gli articoli da riviste peer reviewed. Volevate la botte piena e la moglie ubriaca? l’avete. Accesso pubblico, garanzie di accuratezza. Basta tenere gli occhi aperti.
E ora passiamo ai siti generici:
http://www.sciencedirect.com/
http://www.citeulike.org/
https://doaj.org/
Questi database non fanno distinzioni di genere, indicizzano articoli di tutti i tipi. Se sei uno che giá si cerca da solo la sua scienza probabilmente avrai anche google scholar sulla punta della lingua e ti chiederai “ma che fa questo idiota? non mette il meglio?”. C’é un motivo: scholar usa un sistema di indicizzazione che non fa distinzioni tra riviste peer reviewed e blog. Si, é ottimo se cerchi il tot articolo che giá conosci, ma se ti ci avventuri in cerca di informazioni, rischi di tornarne convinto che gli ufo siano atterrati per modificarci geneticamente in modo da fare per loro i cerchi nel grano. O che l’evoluzione é una menzogna perché lo dice Ken Ham in un suo libro.
Una raccolta molto piú completa di questa la trovate qui, curata dall’ottimo Italia Unita per la Scienza. E si, c’é anche qualcosa in italiano a differenza dei link che ho passato io. Ma ricordatevi di google translate.
Arrivati a questo punto siete in grado di andarvi a procacciare da soli la scienza che vi serve. Prima di salutarci peró ho una brutta notizia e una buona: la buona é che adesso siete preparati ad affrontare la guerra come un normale soldato, la brutta é che il normale soldato in guerra crepa facile.
Non siete ancora al livello Rambo.
Ebbene si, anche leggendo solo da fonti scientifiche e peer reviewed é possibile finire con il bersi per vere idee che non lo sono. Quindi prima di andare ad affrontare da soli un campo di vietcong dovrete quantomeno leggere il prossimo articolo.